Dal 6 all’8 giugno si terrà a Riccione il più grande appuntamento italiano dedicato al fundraising. Un confronto diretto e costruttivo con gli esperti della raccolta fondi.
di Giuseppe Strangolo
Giunto alla 15esima edizione, il Festival del Fundraising rappresenta oggi la più importante kermesse italiana dedicata alla raccolta fondi, la seconda in Europa, la quarta a livello mondiale. Si tratta di uno spazio d’incontro e confronto tra i professionisti del settore, le organizzazioni del Terzo settore e le imprese profit. Un avvenimento speciale che permette ogni anno a centinaia di ospiti di porre le proprie esperienze e conoscenze al servizio del grande e variegato mondo del non profit.
I numeri del Festival del Fundraising 2022
In soli tre giorni di conferenze verranno ospitate le testimonianze di 50 tra le maggiori organizzazioni non profit, da Unicef e Save The Children, dalla Lega del filo d’oro al Banco Alimentare, da Greenpeace al Fai, passando per Oxfam, Airc e Touring Club, che porteranno le proprie esperienze e le metteranno a confronto. Il totale di imprese sociali e non profit iscritte a questa edizione è di circa 600, con l’attesa di 1.000 partecipanti alle diverse sessioni del festival. Ci saranno 52 appuntamenti tra eventi, convegni e workshop, 84 gli speaker che si avvicenderanno al tavolo nelle varie sessioni e sono previsti 9 incontri con ospiti di assoluto rilievo internazionale.
Il payoff che accompagna il tema di quest’edizione è «Avrò cura di te», dalla celebre canzone di Franco Battiato che nel tempo è diventata una sorta di inno dell’universo non profit. Mentre la location della tre giorni di festival è quella del Palariccione, una struttura hi-tech interamente realizzata in acciaio e vetro, e capace di ospitare fino a 2.500 persone.
Il ritorno alle buone pratiche di fundraising
Il fundraising è tornato prepotentemente alla ribalta e offre una seria opportunità agli enti del Terzo settore per “far quadrare i conti” dopo il rallentamento dovuto alla pandemia. Come documentato dal recente report annuale “Noi Doniamo” dell’Istituto Italiano della Donazione, il non profit ha beneficiato ben poco degli aiuti provenienti dalle erogazioni liberali nell’anno più difficile della pandemia, il 2020. Le grandi organizzazioni hanno infatti assorbito la gran parte dell’attenzione mediatica e polarizzato le forme della donazione in senso emergenziale, attirando su di sé la maggior percentuale di donazioni. In questo contesto le campagne di fundraising degli enti più piccoli sono state minoritarie perché in questa dinamica dettata dall’allarme e dall’urgenza il Terzo settore è rimasto escluso quasi del tutto.
Il non profit in Italia
Secondo l’ultimo censimento Istat sono 362mila le organizzazioni non profit in Italia, con circa 862mila dipendenti totali e un valore complessivo di circa 80 miliardi di euro che equivalgono al 5% sul totale del Pil nazionale. Si tratta di numeri molto elevati che creano un indotto notevole sui diversi territori.
Per quanto riguarda le potenzialità della raccolta fondi, occorre sottolineare che ammonta a 5,7 miliardi il totale delle donazioni delle persone fisiche nel 2020, con il 36% circa di italiani che effettua almeno una donazione all’anno. È evidente che il fundraising può ottenere risultati assai maggiori di quanto fatto finora attraverso un miglioramento della comunicazione sulle diverse attività svolte dagli enti non profit verso i potenziali donatori, siano essi privati o istituzionali.
I trend della raccolta fondi
L’aumento del numero delle piattaforme digitali dedicate alla raccolta fondi e la sempre maggiore digitalizzazione delle imprese sociali porteranno inoltre a sfruttare in modo più deciso lo strumento del fundraising. Senza contare che si sta abbassando molto l’età media dei donatori, come testimonia l’identikit fatto nella ricerca di Italia non profit svolta in collaborazione con Funraise e Nonprofit Tech for Good: ben il 96% dei donatori ha più di 23 anni e meno di 75, quasi equamente distribuiti tra i baby boomers, compresi tra i 56 e i 74 anni (30%), la cosiddetta generazione X, compresa tra i 40 e i 55 anni (34%), e i millennials, tra i 23 e i 39 anni (32%). Ebbene, su quest’ultima fascia d’età si prevede l’incremento maggiore nei prossimi anni, per ovvi motivi anagrafici e per la maggior dimestichezza con l’impiego dei social network e delle tecnologie di transazione online.
Il ricco programma del Festival
Il Festival del Fundraising vedrà avvicendarsi diversi eventi con formule innovative di dibattito come le 8 Big Room Session, un format che prevede confronti generativi tra speaker e pubblico. Tra i partner di questa edizione figurano 35 aziende profit e alcune di esse hanno messo a disposizione 17 borse di studio per la partecipazione gratuita alla manifestazione. Ma la principale novità della tre giorni di Riccione sarà la forte spinta verso la multimedialità con l’impiego di tutti i canali di comunicazione, dalla vecchia carta alle più avanzate tecnologie digitali per essere più puntuali e dettagliati possibile.
L’intero programma è consultabile qui.