Il 26 aprile 2021 partirà Cultura Crea 2.0, la nuova versione di Cultura Crea destinata alle iniziative imprenditoriali e non profit nell’ambito dell’industria culturale e turistica. Intervista a Vittorio Fresa di Invitalia.
di Alessandro Canzian
Il programma di incentivi promosso dal Mibact e gestito da Invitalia per le imprese e i progetti non profit nel settore dell’industria culturale e turistica delle Regioni del Sud Italia cambia veste: tra le tante novità, il superamento dei vincoli territoriali per il titolo III e IV, nonché il prolungamento dei tempi di realizzazione degli investimenti, ma non solo. Ne parliamo con Vittorio Fresa, portavoce dell’ente gestore di questo strumento agevolativo che ha riscosso grande successo.
Quali sono i vantaggi introdotti e da che punto di vista il nuovo Cultura Crea è meno vincolante per i soggetti beneficiari?
«I vantaggi introdotti sono molteplici. Innanzitutto l’estensione territoriale: per il titolo III e IV è possibile presentare domande dall’intero territorio delle cinque Regioni obiettivo (con l’eccezione della Sicilia per il Titolo III) valorizzando il legame funzionale con l’attrattore. Prima c’era il criterio della residenza della sede operativa solo in alcuni comuni limitrofi agli attrattori mappati dal Mibac. In secondo luogo c’è un incremento delle spese agevolabili: viene infatti introdotta l’agevolazione per il capitale circolante (spese di gestione) fino al 50% del programma d’investimenti ammesso. E tra le spese di investimenti agevolabili entrano anche le opere murarie, con una limitazione nell’ordine del 10-20% del programma complessivamente ammesso. Il terzo vantaggio consiste infine nell’introduzione del servizio reale di tutoring per le imprese beneficiarie».
In che senso viene ampliata la platea dei beneficiari? Chi potrà fruire delle agevolazioni?
«Aumentano i soggetti giuridici ammissibili sul Titolo IV secondo le modifiche alla disciplina del Terzo Settore. In particolare la platea di soggetti del Terzo Settore ammessi si arricchisce con le Aps (Associazioni di Promozione Sociale, ndr). E si prevede anche un’estensione dei codici Ateco (79) per il Titolo II».
Viene superato il vincolo relativo all’adesione degli attrattori culturali? E quali sono invece i vincoli ancora in essere?
«Il legame con gli attrattori resta un elemento centrale del Pon Cultura & Sviluppo Asse II ma viene declinato nuovamente rispetto al Titolo III e IV con l’introduzione del concetto di “legame funzionale”, diretto o indiretto, con l’attrattore. In altre parole, non sarà necessario per le iniziative proponenti avere una sede operativa nei Comuni limitrofi all’attrattore ma è necessario dimostrare che l’attività d’impresa finanziata sia connessa funzionalmente all’attrattore».
Chi potrà accedere alla misura di sostegno a seguito emergenza Covid-19? E quali sono i requisiti per poter presentazione domanda di contributo?
«I requisiti di accesso sono quelli della nuova Cultura Crea, al netto dei Comuni per il Titolo III e IV, per i quali le sedi operative dovranno essere localizzate nei Comuni fissati dal Decreto del 2016. Il contributo previsto sarà di 25mila euro sul capitale circolante, sganciato da piani di investimento, e dovrà essere attestata una perdita effettiva/potenziale nel 2020».