Sono nuovamente disponibili le agevolazioni a sostegno dell’economia sociale in Italia. La misura dispone di circa 200 milioni di euro e intende diffondere e rafforzare la cultura d’impresa nel Terzo settore.
di Roberto Antiseri
Dal 13 ottobre scorso la misura “Imprese dell’economia sociale” è nuovamente a disposizione per promuovere la diffusione e il rafforzamento dell’economia sociale su tutto il territorio nazionale. L’agevolazione, promossa dal ministero dello Sviluppo economico, finanzia i programmi di investimento delle imprese operanti nell’ambito dell’economia sociale con spese ammissibili comprese tra i 100mila euro e i 10 milioni di euro, sostenendo la nascita e la crescita delle imprese che operano per il perseguimento di meritevoli interessi generali e finalità di utilità sociale.
A chi si rivolge
Possono ottenere il contributo tutte le imprese sociali iscritte nell’apposta sezione del Registro delle imprese, le cooperative sociali e i loro consorzi, le società cooperative aventi qualifica di Onlus e le imprese culturali e creative che alla data di presentazione della domanda abbiano sede sul territorio nazionale, siano regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese e inserite nel Runts, il Registro unico nazionale del Terzo settore, oltre ad aver ricevuto una positiva valutazione del merito di credito da parte di una Banca finanziatrice e disporre di una delibera di finanziamento per la copertura finanziaria del programma di investimenti proposto. Le imprese possono presentare i programmi anche in forma congiunta, fino a un massimo di sei soggetti per consorzio.
Dotazione e ricadute sul territorio
I programmi proposti per il finanziamento devono generare ricadute positive sul territorio con un significativo incremento occupazionale di categorie svantaggiate, l’inclusione sociale di soggetti vulnerabili e il raggiungimento di specifici obiettivi volti alla valorizzazione e salvaguardia dell’ambiente, alla rigenerazione urbana e al turismo sostenibile nonché alla sostenibilità ambientale dell’attività d’impresa. Le richieste di contributo dovranno inoltre riguardare progetti in grado di raggiungere specifici obiettivi di salvaguardia e valorizzazione dei beni storico-culturali o al perseguimento di finalità culturali e creative o di rilevante interesse pubblico all’interno di una comunità o di un territorio.
Spese ammesse al contributo
La misura dispone di una dotazione finanziaria complessiva di circa 200 milioni di euro e potrà coprire le spese relative alle immobilizzazioni materiali e immateriali rientranti in alcune categorie specifiche. Le agevolazioni consistono nella concessione di un finanziamento di durata fino a 15 anni, comprensivo di un periodo di preammortamento massimo di 4 anni, al tasso agevolato dello 0,5% annuo. Al finanziamento agevolato deve essere associato un finanziamento bancario, a tasso di mercato e di pari durata, erogato da una banca finanziatrice individuata dall’impresa nell’ambito dell’elenco delle banche che hanno aderito alla convenzione tra il ministero dello sviluppo economico, l’Associazione bancaria italiana e Cassa depositi e prestiti. Il finanziamento agevolato e il finanziamento bancario sono regolati in modo unitario da un unico contratto di finanziamento, per una percentuale di copertura delle spese ammissibili che può raggiungere l’importo massimo dell’80%.
Le categorie di spesa ammesse dalla misura possono riguardare l’acquisto del suolo aziendale nel limite del 10% dell’investimento produttivo complessivo, la ristrutturazione di fabbricati e le opere murarie, le spese per infrastrutture specifiche aziendali, per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie, nonché quelle per l’acquisto di programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate relative a nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi. Tutte queste spese devono figurare nell’attivo di bilancio dell’impresa beneficiaria per almeno 3 anni per le Pmi e 5 anni per le grandi imprese.
Presentazione domande
Trattandosi di una misura strutturale, le domande di agevolazione possono essere presentate tutto l’anno e senza una specifica scadenza. Le domande possono essere inoltrate a mezzo Pec all’indirizzo es.imprese@pec.mise.gov.it e devono essere sottoscritte dal legale rappresentante dell’impresa o da un suo procuratore mediante firma digitale. Per informazioni più dettagliate è possibile consultare la pagina dedicata, mentre per ulteriori chiarimenti in merito alla normativa di riferimento e alla presentazione delle domande di agevolazione da parte delle imprese, è possibile scrivere all’indirizzo e-mail es.info@mise.gov.it.