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Riparte il bando Terre Colte

Terre Colte

Fondazione Con il Sud lancia la seconda edizione del bando per il recupero di terreni abbandonati che coinvolge le organizzazioni del Terzo settore. Il contributo massimo per ogni singolo progetto arriva a 400mila euro.

 

di Franco Genovese

 

A distanza di cinque anni dalla prima edizione, riparte il bando Terre Colte promosso da Fondazione Con il Sud per il recupero di terreni abbandonati in Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Il bando metterà a disposizione delle organizzazioni del Terzo settore ben 2 milioni di euro per attività di valorizzazione delle attività agricole cercando di rivitalizzare le tradizioni legate all’agricoltura e all’allevamento.

L’obiettivo è riconquistare territori incolti per dar vita a produzioni agricole sostenibili dal punto di vista sociale, economico e ambientale, capaci quindi di creare occupazione, prodotti di qualità e di promuovere percorsi di inclusione sociale e lavorativa per persone in difficoltà.

I potenziali beneficiari del bando

Il bando si rivolge agli enti non profit che potranno beneficiare di un contributo massimo di 400 mila euro per progetti realizzati in partnership composte da almeno tre organizzazioni, di cui due di Terzo settore compreso l’ente responsabile del partenariato. Potranno inoltre essere coinvolti il mondo economico, delle istituzioni, dell’università e della ricerca.

Il bando prevede due fasi. Nella prima sarà richiesta l’individuazione e presentazione dei risultati attesi e la definizione degli obiettivi del progetto e delle singole attività, mentre nel corso della seconda fase i proponenti saranno invitati a chiarire ed eventualmente ridefinire il progetto nella sua estensione formale. L’obiettivo e sviluppare filiere corte in grado di rispondere alle attuali difficoltà di accesso ai prodotti agricoli di prima necessità, garantendo adeguati canali di commercializzazione

I requisiti d’accesso al contributo

Per accedere al bando è necessario che i proprietari dei terreni diano in concessione le terre a una o più organizzazioni del partenariato per una durata minima di 10 anni, di cui i primi 5 a titolo gratuito o simbolicamente oneroso. I terreni potranno essere messi a disposizione anche da proprietari di fondi agricoli incolti o abbandonati che si sono trasferiti in altre regioni d’Italia o all’estero e che decidano in questo modo di metterli a disposizione della comunità locale.

Le partnership di progetto dovranno essere composte da almeno tre organizzazioni, di cui due di Terzo settore compreso l’ente responsabile del partenariato. Gli altri eventuali soggetti della partnership potranno appartenere, oltre che al mondo del Terzo settore, anche a quello delle istituzioni, dell’università, della ricerca e al mondo economico.

Le proposte potranno prevedere, oltre alle attività di coltivazione o allevamento, iniziative di tipo commerciale, sociale, turistico-ricettivo o artigianale purché strettamente connesse e accessorie a quelle di carattere agricolo. Le proposte dovranno essere presentate online entro il 14 dicembre, attraverso la piattaforma Chàiros.

Caratteristiche dei soggetti responsabili e dei partner

Ai fini dell’ammissibilità della proposta, oltre al soggetto responsabile, non è necessario che anche gli altri soggetti della partnership abbiano sede legale o operativa nelle Regioni in cui sono presenti i terreni oggetto di intervento. Il proprietario del fondo non può ricoprire il ruolo di soggetto proponente ma può partecipare solo in qualità di partner. La sua presenza dovrà essere comunque ispirata non alla ricerca del profitto, ma all’apporto di competenze e risorse finalizzate alla crescita e allo sviluppo del territorio e della società locale. Ai fini dell’ammissibilità del progetto, ogni proprietario dovrà sottoscrivere una lettera di impegno a concedere i terreni a uno dei componenti del Terzo settore coinvolti nel partenariato, alle condizioni indicate nel testo del bando.

Non è inoltre possibile partecipare al bando valorizzando un fondo agricolo già nelle disponibilità di uno o più soggetti della rete, dal momento che la partecipazione al bando presuppone la concessione da parte dei proprietari, successivamente alla pubblicazione del bando, di uno o più fondi a un ente del Terzo settore che fa parte del partenariato. Ovviamente non è possibile procedere all’acquisto del fondo perché l’acquisizione di beni immobili, quali terreni e fabbricati, non è ammessa dal bando.

Non è infine possibile valorizzare un terreno confiscato incolto poiché i terreni confiscati devono rimanere nelle disponibilità della legittima proprietà.

Presentazione progetti

Ogni soggetto responsabile può presentare una sola proposta di progetto. Il soggetto responsabile, inoltre, al momento della presentazione del progetto, non dovrà averne altri in corso finanziati dalla Fondazione.

Un ente che ha altri progetti in corso finanziati dalla Fondazione in qualità di partner può tuttavia ricoprire il ruolo di soggetto responsabile. Un ente può inoltre essere contemporaneamente partner in più proposte di progetto non essendoci un limite di partecipazione come partner.

Per partecipare al bando, sia in qualità di soggetto responsabile sia come partner, è necessario iscriversi online sulla piattaforma Chàiros e compilare la propria scheda anagrafica. Le proposte di progetto devono prevedere una durata complessiva non inferiore a 36 mesi e non superiore a 48 mesi.

La prima fase del bando prevede l’invio delle proposte progettuali entro le ore 13:00 del 14 dicembre. Per semplificare la procedura, sono stati predisposti un Manuale di registrazione e una Guida alla compilazione che orientano l’utente nelle fasi di compilazione dell’anagrafica della propria organizzazione e e di invio della proposta progettuale.

 

 

Per maggiori informazioni consultare il testo del Bando Terre Colte 2002.

 

 

 

 

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“La nostra mission consiste nel dotare i lettori di un magazine in grado di decifrare il vasto mondo della gestione d’impresa grazie a contenuti d’eccezione e alla collaborazione con enti pubblici e privati.”

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