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Quando il turismo parte dalle radici

Turismo delle radici

Il bando Turismo delle radici intende favorire la nascita di figure professionali specializzate nella progettazione di servizi legati al turismo dei piccoli borghi. Scadenza il 22 marzo.

 

di Roberto Antiseri

 

Nato da una costola dell’investimento 2.1 del Pnrr denominato “Attrattività dei borghi”, il bando Turismo delle radici mira a sensibilizzare le comunità locali sul tema dell’emigrazione italiana e dei viaggi verso i territori di nascita, riuscendo a creare un’offerta turistica mirata ai cosiddetti “viaggiatori delle radici”. L’obiettivo è favorire la nascita di figure professionali specializzate nella promozione di questa particolare tipologia di turismo riuscendo a sviluppare l’occupazione giovanile in aree a elevato tasso di disoccupazione, in particolare i piccoli borghi e le zone rurali d’Italia. In questo modo diventa possibile contrastare anche lo spopolamento di aree arretrate dal punto di vista economico favorendo al contempo nuove forme di turismo ecosostenibile.

Spazio ai giovani

Il bando è promosso dal Maeci, ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, e ha una dotazione pari a 4 milioni di euro per finanziare 20 proposte progettuali, una per ogni Regione.

Le proposte possono essere presentate solo da singoli gruppi informali costituiti da un’aggregazione spontanea di persone fisiche (minimo 6 e massimo 15) che, alla data di presentazione della domanda, siano in possesso dei requisiti previsti dalla legge per l’ammissione ai contributi pubblici. Almeno il 25% dei componenti dovrà possedere, alla data di presentazione della domanda, un’età compresa tra i 18 e i 36 anni ed è ovviamente vietato alle persone fisiche partecipare a più di un gruppo informale nella stessa Regione o prendere parte a più gruppi informali formati in Regioni diverse.

I gruppi informali che risulteranno beneficiari del finanziamento dovranno costituirsi in un nuovo soggetto giuridico qualificato come ente del Terzo settore entro 65 giorni dalla pubblicazione delle graduatorie, pena la decadenza dal finanziamento.

Per ogni Regione sarà disponibile un finanziamento per un importo lordo fino a 200mila euro. Il finanziamento sarà a fondo perduto e potrà coprire fino al 100% del totale delle spese ammissibili.

Gli interventi finanziabili

La proposta progettuale dovrà sviluppare alcune linee di intervento tassative, tra cui la collaborazione nell’attività di sensibilizzazione delle comunità locali al turismo e di formazione degli operatori turistici. Ma anche fornire assistenza alle richieste di ricostruzione della storia familiare provenienti da coloro che sono interessati a compiere il viaggio delle radici, in collaborazione con le autorità comunali ed ecclesiastiche locali. Occorrerà inoltre fornire, in collaborazione con Regioni e Comuni e altri soggetti attivi sui territori, i contenuti riguardanti la propria Regione e che saranno inseriti nella piattaforma digitale dedicata alla promozione dei servizi per i turisti delle radici. Fondamentale sarà poi riuscire a individuare gli itinerari di interesse dei turisti delle radici e collaborare con i musei dell’emigrazione presenti sul territorio regionale per l’organizzazione di attività quali seminari e workshop e includerli negli itinerari delle radici.

Infine, nel quadro della promozione del 2024 “Anno delle radici italiane nel mondo”, occorrerà effettuare la mappatura delle iniziative e avviare i contatti con i rispettivi organizzatori per inserirle nel calendario della manifestazione. Per concludere, sarà molto importante riuscire a collaborare alla realizzazione della campagna di comunicazione del progetto Turismo delle Radici, in raccordo con il Coordinatore regionale di riferimento e con l’eventuale coinvolgimento della Regione, e sotto la supervisione del Dgit, Direzione generale per gli italiani all’estero, e del Maeci. Tutte le attività appena descritte verranno svolte sotto il coordinamento e la direzione del Dgit e del Maeci per il tramite dei Coordinatori regionali competenti per ciascun territorio. Le iniziative dovranno essere completate entro il 28 febbraio 2025.

Modalità di presentazione delle domande

La domanda di finanziamento dovrà essere predisposta utilizzando la modulistica allegata al bando e presentata con posta elettronica certificata all’indirizzo dgit.01@cert.esteri.it entro le ore 12.00 del 22 marzo.

Nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito https://www.esteri.it/it/trasparenza_comunicazioni_legali/bandi-gara-contratti/attiamministrazioni-aggiudicatrici/avvisi-bandi-ed-inviti/ sono pubblicate le risposte ai quesiti più frequenti, sotto forma di Faq.

 

Per maggiori informazioni consultare la pagina web del Maeci dedicata al bando.

 

 

 

 

 

 

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