Impresa culturale e impresa femminile, due nodi fondanti ma ancora critici dell’imprenditorialità nazionale che rappresentano un orizzonte di possibilità composto da vere e proprie nicchie di carenza. Settori che, se intercettati, esplodono e si consolidano in pochissimo tempo.
Rocío Bolaños, imprenditrice latinoamericana residente nel nord Italia, fondatrice di Lexicon Meaningful Languages, una Learning Academy che fornisce una vasta gamma di servizi figli di una multiforme esperienza lavorativa nell’insegnamento, scrittura e traduzione TESOL/TEFL (inglese, spagnolo, italiano), e una formazione in giornalismo, letteratura e lingue contemporanee. Il suo background multiculturale (una formazione che si completa tra il New Jersey, Los Angeles e il Canada) e la collaborazione con diverse multinazionali le hanno permesso di sviluppare una forte passione per l’imprenditorialità che si è concretizzata, nel 2019, con l’apertura della Lexicon.
Un esempio importante, da seguire, di penetrazione di una nicchia di mercato che coniuga impresa culturale e femminile, sulla base delle proprie competenze ed esperienze. E un esempio di quello che vive una start up oggi, tra problematiche e poca conoscenza degli strumenti finanziari e delle agevolazioni.
Cos’è Lexicon?
Lexicon Meaningful Languages è un’accademia di lingue che opera nel settore della formazione. Offre servizi di traduzioni, creazione di contenuti, consulenza linguistica, organizzazione e realizzazione di corsi in vari settori per scuole, aziende e privati. Oggi il mio lavoro è aiutare i clienti a sviluppare le loro competenze con servizi personalizzati insieme alla mia rete! Abbraccio le distinzioni culturali e le trasformo in risorse per la Lexicon Meaningful Languages.
Quali difficoltà e quali aiuti hai ricevuto nell’apertura della tua attività?
Principalmente quelli delle persone che hanno supportato e motivato passo passo il percorso dall’idea fino alla nascita dell’attività. Per quanto riguarda le difficoltà, invece, la questione maggiore è il dover svolgere tutti gli incarichi in prima persona, almeno nella fase iniziale. E ovviamente la liquidità anche se fortunatamente ho un ottimo commercialista, quindi, le basi della gestione aziendale e della contabilità erano assolte e nel tempo si sono consolidate verso un equilibrio anche di consapevolezza personale.
Quali difficoltà incontri oggi nello svolgimento e nella strategia di crescita della tua attività?
La più importante è il mantenere una visione di medio-lungo termine, perché le attività quotidiane crescono e pure la richiesta di aumento dei servizi per i clienti. A dire il vero, anche trovare le risorse umane diventa una difficoltà perché la loro mancanza rallenta la crescita.
Diciamo che l’allineamento tra marketing, vendite e servizio al cliente è fondamentale per offrire una costumer experience che diventi un rapporto solido con i clienti e allo stesso tempo un passaparola, che alla fin fine è sempre il marketing più efficace.
La tua attività si può inserire nell’ambito dell’impresa femminile: hai avuto facilitazioni o altro per questo?
Nessuna. Ma ammetto che probabilmente non sono a conoscenza io della loro esistenza.
Parliamo quindi di impresa culturale a tutti gli effetti: quali elementi vorresti migliori nel tuo ambito professionale sia a livello di opportunità sia a livello di legislazione?
Fra i diversi elementi che mi vengono in mente posso citare la concessione a titolo gratuito oppure con pagamento di canone agevolato dei beni immobili pubblici, quelli che sono in stato di abbandono o sottoutilizzazione. Bisognerebbe poi pensare a un disegno che definisca il settore e provvedere a strumenti di crescita e sostegno per la realizzazione di interventi di cultura e sviluppo.
Per quanto riguarda il livello professionale, poiché noto un enorme gap del ritorno economico dell’area artistico-culturale rispetto a quello che accade in altre nazioni, mi viene in mente l’affiancamento dei diversi settori di ricerca con quello delle imprese culturali, cosa che potrebbe creare nuove opportunità.