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La grande sfida di Women in the Blue Economy

Blue Economy

Il bando contribuirà ad aumentare la partecipazione delle donne nei settori della pesca, dell’acquacoltura, della bioeconomia blu, dell’energia rinnovabile offshore e del trasporto marittimo. Scadenza 22 settembre.

 

di Giorgio Pietanza

 

La strategia per l’uguaglianza di genere è uno degli obiettivi prioritari della Commissione europea da quando, nel marzo 2020, è stato pubblicato il documento dal titolo A Union of Equality: Gender Equality Strategy for 2020-2025 che illustra gli obiettivi politici e le azioni da compiere entro il 2025 per un’Europa paritaria che si impegna a promuovere l’integrazione di genere in tutte le politiche dell’Unione.

Nell’ambito di questa strategia, la Commissione europea ha lanciato il bando Women in the Blue Economy sostenuta dal Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura. Il fondo ha come obiettivo l’attuazione della politica comune della pesca e della politica marittima integrata dell’Unione europea e ha come priorità la promozione di una pesca sostenibile e la conservazione delle risorse biologiche marine, oltre a contribuire alla sicurezza alimentare dell’Unione attraverso un’acquacoltura sostenibile e promuovere comunità costiere prospere e pulite.

Gli obiettivi del bando

la misura di sostegno contribuirà ad aumentare la partecipazione delle donne nei diversi settori della cosiddetta “economia blu”, come la pesca, l’acquacoltura, la cantieristica, il trasporto marittimo, l’energia rinnovabile offshore, la bioeconomia blu e l’acquacoltura offshore. L’obiettivo è quello di superare i vincoli esistenti per quanto riguarda il reclutamento, la formazione, lo sviluppo delle capacità, la cooperazione tecnica e le promozioni nel settore marittimo ma osservando queste dinamiche dalla prospettiva del contributo femminile.

Il bando finanzierà solo due progetti con un cofinanziamento eccezionale del 90%. La dotazione finanziaria disponibile è di 2,5 milioni di euro, ma il budget potrebbe essere aumentato anche del 20%. La commissione prevede di finanziare al massimo due progetti.

Il contesto di riferimento

I settori europei dell’economia blu, in particolare la pesca e l’acquacoltura, sono attività prevalentemente maschili. Gli uomini forniscono il lavoro principale a bordo dei pescherecci e sono i diretti possessori della maggior parte dei pescherecci e degli allevamenti di acquacoltura. Solo il 3,7% degli occupati nella flotta da pesca dell’Unione europea è composta da donne. Vi è quindi una chiara e potente egemonia maschile in un mondo storicamente condizionato dalla dimensione della fatica e della forza fisica.

Sulla distribuzione di genere nel settore dell’acquacoltura, un recente rapporto preparato dal Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca afferma che “il 76% delle persone impiegate nel settore sono uomini, e quindi l’acquacoltura europea è chiaramente improntata al genere”. In altri settori della blue economy i dati sulla distribuzione di genere sono ancora molto scarsi e limitati, e l’intenzione della Commissione europea è di riuscire a misurarli, in particolare nelle energie rinnovabili offshore, nella bioeconomia blu, nella cantieristica navale e in altri ambiti in cui la quota di lavoratrici non è specificatamente documentata.

Tuttavia, nell’ultimo decennio sono emerse alcune iniziative di studio che dimostrano come in alcuni Paesi le cose stiano cambiando. Recenti ricerche nazionali mostrano infatti che le donne rappresentano circa il 25,2% dei settori marittimi in Portogallo e che il tasso di femminilizzazione nei settori dell’economia blu raggiunge circa il 21% in Francia. Il progetto Women in the Blue Economy si inserisce quindi in questo frame europeo di riferimento che sta cercando di “fotografare” uno scenario in rapida trasformazione.

Gli obiettivi del programma

Il bando Women in the Blue Economy è in sostanza un invito a presentare proposte che abbiano come obiettivi principali l’aumento della partecipazione e della rappresentanza delle donne nei diversi settori dell’economia blu sostenibile. Ma l’intento è anche di accrescere le conoscenze e riuscire a raccogliere dati sul contributo delle donne in questi settori, in modo da promuovere efficacemente la parità di genere. La presenza, in questi ambiti tipicamente maschili, di stereotipi di genere, di pregiudizi consci e inconsci, crea infatti fortissimi ostacoli alla promozione della parità retributiva e al contrasto verso le condizioni di lavoro precarie che scoraggiano le opportunità di carriera per le donne fin dalla prima infanzia.

Il bando intende quindi promuovere la leadership femminile, l’imprenditorialità e la partecipazione alle strutture di governance e ai meccanismi decisionali delle organizzazioni pubbliche o private dell’economia blu sostenibile.

L’impatto previsto

Per quanto riguarda l’impatto previsto, i progetti dovrebbero contribuire a una maggiore comprensione delle problematiche relative alla differenza di genere nell’economia blu sostenibile, con la raccolta di dati quantitativi e qualitativi, in special modo quelli riguardanti l’istruzione e la formazione. Un altro obiettivo previsto è la diffusione di buone pratiche nei settori dell’economia blu sostenibile volte a promuovere la parità di genere nei settori marittimi e una maggiore visibilità, consapevolezza e riconoscimento del ruolo e delle donne, compresa la consapevolezza delle opportunità di lavoro e di carriera per le donne in quest’ambito particolare dell’economia. Infine, tra gli impatti attesi, troviamo la creazione di una maggiore opportunità di networking e una maggiore rappresentanza delle donne nelle strutture di governance di organizzazioni pubbliche o private nell’ambito dell’economia blu sostenibile.

Criteri di aggiudicazione

I criteri di aggiudicazione per questo bando riguardano la rilevanza del progetto, la chiarezza e coerenza negli obiettivi e nella loro pianificazione, nonché l’identificazione delle stringenti esigenze dei settori specifici. Molta rilevanza viene attribuita alla distintività della proposta progettuale, che si deve differenziare da altre iniziative già esistenti nel medesimo settore e deve fornire un alto valore aggiunto. Ma il focus della valutazione si concentrerà anche sulla qualità e sull’efficacia della metodologia di attuazione del progetto e sulla sua reale fattibilità nei tempi previsti. Altro tema importantissimo di valutazione è infine la misurabilità dell’impatto sul territorio e la possibilità di utilizzare e trasferire i risultati ottenuti in altri Paesi o regioni europee.

 

Tutti le informazioni, i documenti e le istruzioni per partecipare al bando sono disponibili qui.

 

 

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