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Gli Investimenti sostenibili 4.0 ripartono dal Mezzogiorno

A partire dal 18 ottobre le micro, piccole e medie imprese del Sud potranno presentare domanda per le agevolazioni previste dalla misura Investimenti sostenibili 4.0.

 

di Franco Genovese

 

Il Mimit, con il decreto direttoriale 29 agosto scorso, ha definito i modi e i termini per la presentazione delle domande di ammissione alle agevolazioni per le piccole e medie imprese del Mezzogiorno previste nella misura “Investimenti sostenibili 4.0”. Si tratta di un sostegno che il ministero delle Imprese e del made in Italy eroga nei confronti di progetti innovativi, sostenibili e con alto contenuto tecnologico che siano coerenti con il piano nazionale Transizione 4.0. La misura appena stanziata opera in totale continuità con il precedente bando indetto dal ministero dello Sviluppo economico a febbraio del 2022 e dà attuazione agli obiettivi di sviluppo perseguiti nell’ambito del Programma nazionale “Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale” contenuto nel Fesr 2021-2027.

A partire dal 18 ottobre, le micro, piccole e medie imprese di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna potranno quindi presentare domanda per ottenere le agevolazioni.

A chi si rivolge

La misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da piccole e medie imprese del Sud conformi ai principi di tutela ambientale e a elevato contenuto tecnologico, con priorità per quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea e per quelli destinati a favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare ovvero a migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa.

Le agevolazioni saranno concesse nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato e potranno coprire fino al 75% delle spese ammissibili, vale a dire i costi per l’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature, opere murarie, programmi informatici e licenze, nonché l’acquisizione di certificazioni ambientali e i servizi di consulenza esterna.

Criteri di ammissibilità

Le agevolazioni sono concesse alle micro, piccole e medie imprese regolarmente costituite, iscritte e attive nel registro delle imprese, le quali non devono essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali. Le imprese che presentano domanda devono inoltre trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese, oltre a essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente, nonché in regola in relazione agli obblighi contributivi.

Alle agevolazioni sono ammesse tutte le attività manifatturiere, a eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento, quali siderurgia, estrazione del carbone, costruzioni navali, fabbricazione di fibre sintetiche, trasporti e relative infrastrutture, e produzione e distribuzione di energia.

Che cosa finanzia

I programmi di investimento presentati devono prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0 e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma. Le domande devono essere dirette all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza, oppure al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva. Inoltre i progetti di investimento devono essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni meno sviluppate del Sud, vale a dire Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Le risorse a disposizione

Il ministero delle Imprese e del made in Italy ha stanziato 400 milioni di euro dal Programma nazionale “Ricerca, innovazione e competitività per la transizione verde e digitale” per investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili afferenti a questa misura.

I progetti presentati devono prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a 750mila euro e non superiori a 5 milioni e, comunque, non superare il 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato. I programmi di investimento devono infine prevedere un termine di ultimazione non successivo ai 18 mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, sono previsti ulteriori criteri di valutazione che consentono all’impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito dell’attività di valutazione per accedere alle agevolazioni a fronte della presenza di particolari obiettivi di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici che comportano una premialità aggiuntiva.

Modalità di accesso e tempistiche

Il decreto direttoriale del 29 agosto ha definito l’iter di presentazione delle domande di agevolazione, che è articolato in due fasi: la prima fase riguarda la compilazione della domanda per via telematica, che può avvenire già a partire dal 20 prossimo settembre. L’altra fase, quella dell’invio della domanda per via telematica, avverrà invece dal 18 ottobre. Lo sportello online sarà gestito da Invitalia per conto del Mimit.

 

Per maggiori informazioni sulle modalità di accesso alla misura, consultare la pagina del ministero delle Imprese e del made in Italy dedicata agli Investimenti sostenibili 4.0.

 

 

 

 

 

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