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Apre lo sportello per il Fondo innovazione di Ismea

Dal 27 novembre sarà possibile richiedere le agevolazioni del Fondo per l’innovazione finalizzato all’incremento della produttività nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura. La dotazione finanziaria è di 75 milioni di euro.

 

di Franco Genovese

 

Apre fra pochi giorni lo sportello di Ismea per accedere alle agevolazioni del Fondo per l’innovazione, la misura concepita nel 2022 dal ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste per favorire lo sviluppo di progetti innovativi per incrementare la produttività nel mondo agricolo e nei settori della pesca e dell’acquacoltura. Il Fondo finanzierà idee e azioni di sviluppo in grado di diffondere le migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell’impresa, per l’utilizzo di macchine, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0, nonché per il risparmio dell’acqua, la riduzione dell’impiego di sostanze chimiche e l’utilizzo di sottoprodotti.

Click day e requisiti per accedere

A partire dalle ore 12:00 del 27 novembre, così come nei giorni feriali successivi dalle 9:00 alle 18:00, sarà possibile accedere allo sportello Ismea e percorrere così l’iter di approvazione dei finanziamenti. Possono beneficiare delle agevolazioni le micro, piccole e medie imprese, le cooperative e le associazioni che risultano iscritte al registro delle imprese con la qualifica di “impresa agricola”, di “impresa ittica” o di “impresa agromeccanica”, e che risultano attive da almeno due anni con sede operativa nel territorio nazionale.

La dotazione finanziaria del Fondo per l’innovazione per l’anno 2023 è di 75 milioni di euro, di cui 10 milioni per le Pmi con sede operativa nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali di maggio 2023. La dotazione complessiva è di 225 milioni di euro per il triennio 2023-2025.

I sei principali obiettivi del Fondo

Gli aiuti agli investimenti connessi alla produzione agricola primaria devono soddisfare almeno uno tra i sei obiettivi principali della misura: il primo riguarda il miglioramento del rendimento e della sostenibilità globale dell’azienda agricola, in particolare mediante una riduzione dei costi di produzione o il miglioramento e la riconversione della produzione. L’altro obiettivo è il miglioramento dell’ambiente naturale, delle condizioni di igiene o del benessere degli animali, purché non si tratti di investimento realizzato per conformarsi alle norme dell’Unione europea. Il terzo obiettivo è relativo alla realizzazione e al miglioramento delle infrastrutture connesse allo sviluppo, all’adeguamento e modernizzazione dell’agricoltura, compresi l’accesso ai terreni agricoli, la ricomposizione e il riassetto fondiari, l’efficienza energetica, l’approvvigionamento di energia sostenibile e il risparmio energetico e idrico. C’è poi il contributo alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, anche attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e il miglioramento del sequestro del carbonio, nonché la promozione dell’energia sostenibile e dell’efficienza energetica. Gli ultimi due obiettivi del Fondo riguardano la bioeconomia circolare sostenibile insieme all’efficiente gestione delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e l’aria, e il contributo ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorando i servizi ecosistemici e preservando gli habitat e i paesaggi.

I costi ammissibili

Per gli investimenti in innovazione tecnologica, alle Pmi agricole o della pesca e per le Pmi agromeccaniche, viene concesso un contributo a fondo perduto quantificato nella percentuale massima graduata in base all’importo ammissibile. I beni agevolabili devono essere nuovi di fabbrica.

Per le sole Pmi agricole e della pesca, in aggiunta al contributo a fondo perduto, viene concessa una garanzia Ismea con abbattimento del costo della commissione mediante contributo quantificato nei limiti indicati dall’articolo 4 del Decreto. Per le Pmi agricole, la garanzia è rilasciata fino all’80% del finanziamento bancario, mentre per le Pmi della pesca la garanzia è rilasciata con copertura fino al 70% del finanziamento bancario, elevabile all’80% nel caso di giovani imprenditori ittici.

L’importo complessivo dei costi ammissibili deve essere compreso tra i 70mila euro (10mila per le Pmi della pesca) e i 500mila euro. Sono ammissibili alle agevolazioni i costi per l’acquisto dei beni dettagliatamente indicati all’articolo 5 del Decreto Masaf del 9 agosto scorso con alcune precisazioni: è esclusa l’acquisizione tramite locazione finanziaria (leasing), i beni agevolabili devono essere nuovi di fabbrica, e gli aiuti non possono essere concessi per investimenti realizzati per conformarsi alle norme dell’Unione europea in vigore.

Si rimanda al testo del decreto per l’individuazione del limite inferiore o superiore per l’accesso alle agevolazioni e per la differente concessione delle agevolazioni nei diversi settori ai sensi dei Regolamenti di esenzione Aber e Fiber.

Le domande per l’accesso alle agevolazioni devono essere presentate presso il portale dedicato Ismea all’indirizzo https://strumenti.ismea.it.

 

 

 

 

 

 

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