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Finalmente il Runts

Il 23 novembre diverrà operativo il Registro unico nazionale del Terzo settore. Cosa cambierà? Quali adempimenti per gli enti e quali prospettive?

di Marco Ehlardo

 

Negli ultimi anni, in ogni bando per il Terzo settore, che fosse pubblicato da enti pubblici o privati, si trovava quasi sempre la seguente premessa: nelle more dell’operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore.
Ebbene, a più di quattro anni dal nuovo Codice del Terzo settore (Dlgs. 117/2017), che ne prevedeva l’istituzione presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, con il decreto direttoriale n. 561 del 26 ottobre 2021 è stata finalmente stabilita nel 23 novembre 2021 la data di avvio del Runts.
La riforma del Terzo settore arriva, dunque, a una svolta. Scompariranno i vari registri regionali e nazionali in vigore fino a oggi, per lasciare il posto a un registro unico, che accoglierà, in opportune sottosezioni, tutti gli enti del Terzo settore italiano.
Cosa cambia, dunque, per questi enti?

Adeguare gli statuti
Innanzitutto il Codice prevedeva un adeguamento degli statuti degli enti alla riforma. Dopo vari rinvii, l’ultimo (e si suppone definitivo) termine per questo adeguamento è stato fissato al 31 maggio 2022. Chi ha già proceduto alla modifica dello statuto non dovrà fare altro. Chi non lo ha fatto ancora, è opportuno che si decida a farlo prima possibile.
Per gli enti già iscritti ai rispettivi registri regionali (Odv e Aps) o nazionali (Aps) non ci saranno nuovi adempimenti. A partire dal 23 novembre il Ministero inizierà la trasmigrazione di queste organizzazioni dai vecchi al nuovo registro, senza necessità di fare alcuna istanza e senza soluzione di continuità con la loro precedente iscrizione nei vecchi registri di settore.
Il decreto direttoriale fissa come data di conclusione di questo trasferimento il 21 febbraio 2022.
Nei 180 giorni successivi a questa scadenza, e dunque entro il 21 agosto 2022, l’ufficio del Runts verificherà la sussistenza dei requisiti per l’iscrizione di questi enti nel nuovo registro. Se l’Ufficio non si pronuncerà entro quella scadenza, varrà il principio del silenzio assenso, e l’iscrizione sarà convalidata.

Le sette sezioni del Runts
Per tutti gli enti che, attualmente, non sono iscritti a nessun registro, dal 24 novembre sarà possibile iscriversi esclusivamente al Runts, che sarà suddiviso nelle seguenti sezioni:

  • Organizzazioni di volontariato (Odv);
  • Associazioni di promozione sociale (Aps);
  • Enti filantropici;
  • Imprese sociali, incluse le cooperative sociali;
  • Reti associative;
  • Società di mutuo soccorso;
  • Altri enti del Terzo settore.

 

L’iscrizione al Runts sarà fondamentale anche per motivi economici. Sarà, infatti, requisito base per accedere ai bandi delle pubbliche amministrazioni, e sarà necessaria per avere accesso alla ripartizione del 5 per mille e ai benefici fiscali. Secondo le stime, saranno oltre 90mila gli enti che entreranno nel registro nei primi mesi dal suo avvio, e quasi 180mila gli enti che, nel tempo, potrebbero optare per il Runts.
Resta però ancora un passo da completare: quello della definizione del quadro fiscale in cui si troveranno a operare gli enti del Terzo settore. Su questo passaggio, infatti, si è ancora in attesa dell’autorizzazione europea alle norme fiscali.

La procedura per le Onlus
Un discorso a parte va fatto per le attuali Onlus, categoria che, con la riforma del Terzo settore, andrà scomparendo. Attualmente queste organizzazioni devono essere iscritte all’Anagrafe delle Onlus presso l’Agenzia delle entrate. Il decreto direttoriale n. 561 sposta ancora in avanti l’iscrizione di queste organizzazioni al Runts, che non avverrà per trasmigrazione dal vecchio registro al nuovo, né mediante una nuova iscrizione come tutti gli altri enti, bensì secondo una particolare procedura.
Essa prevedrà l’intervento nella fase iniziale dell’Agenzia delle entrate, che dovrà comunicare al Runts i dati degli enti iscritti all’Anagrafe, secondo modalità specifiche concordate con il Ministero del lavoro. Il decreto direttoriale rinvia a una successiva comunicazione per l’individuazione di queste modalità. Sarà necessario, dunque, attendere questa comunicazione per conoscere il termine a partire dal quale le Onlus potranno fare domanda di iscrizione al Runts. Il termine entro cui ciò dovrà avvenire è invece già noto e coinciderà con il 31 marzo del periodo d’imposta successivo all’autorizzazione della Commissione europea.
In conclusione, dopo oltre 4 anni, la riforma del Terzo settore sta per completarsi, e per gli enti del Terzo settore si entra in una nuova epoca. Un’era nella quale resteranno fondamentali gli impatti sociali delle attività, ma altrettanto importanti gli aspetti gestionali e organizzativi, in un settore che, in passato, è stato spesso più debole su questi punti.
Un motivo in più per arrivare preparati a questa svolta.

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