Con una dotazione finanziaria di 2 milioni di euro, il bando dedicato alla mobilità sostenibile, all’housing sociale e alla transizione energetica si rivolge alle imprese del Sud per il rafforzamento della transizione ecologica in Emilia-Romagna. Scadenza il 19 gennaio.
di Franco Genovese
Il progetto Ecosister, Ecosistema per la transizione sostenibile in Emilia-Romagna, è un consorzio composto da dieci soci fondatori tra cui sei università (Bologna Ferrara Modena era Reggio Emilia, Parma, Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico di Milano), oltre al Cnr, l’Enea l’Infn, e Art-Er, e rappresenta uno degli undici ecosistemi per l’innovazione finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza nell’ambito dell’investimento 1.5 della missione 4, componente 2 (“Creazione e rafforzamento di ecosistemi dell’innovazione per la sostenibilità”).
Il consorzio Ecosister ha lanciato una serie di bandi a cascata finanziati dal ministero dell’Università e della ricerca tramite i fondi del Pnrr, con l’obiettivo di supportare la transizione ecologica del sistema economico e sociale regionale attraverso un processo che coinvolga trasversalmente tutti i settori, le tecnologie e le competenze. Di recente sono stati chiusi alcuni bandi afferenti al progetto Ecosister in tre diversi ambiti di intervento, e questo quarto bando denominato “Smart mobility, housing and energy solutions for a carbon-neutral society” è stato prorogato al 19 gennaio per consentire una maggiore partecipazione di soggetti interessati.
Le finalità del bando Ecosister
Con una dotazione finanziaria complessiva di 2 milioni di euro, il bando si focalizza espressamente sul tema della transizione sostenibile del sistema produttivo dell’Emilia-Romagna rivolgendosi a imprese localizzate nelle Regioni del Mezzogiorno con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra queste e il sistema della ricerca pubblico-privato emiliano. In particolare il bando è dedicato alle micro, piccole e medie imprese esterne al consorzio Ecosister che partecipano al progetto singolarmente o in collaborazione (massimo 3 imprese), oppure alle grandi imprese esterne al consorzio ma solo in modalità collaborativa insieme ad almeno una Mpmi.
Il costo complessivo di ogni singolo progetto dovrà essere compreso tra i 150mila e i 250mila euro per i progetti a partecipazione singola, e tra i 350mila e i 650mila euro per quelli realizzati in collaborazione con altri soggetti. La durata di realizzazione di ogni progetto non potrà essere superiore a 12 mesi a decorrere dalla data di concessione del finanziamento, e dovrà comunque concludersi entro il 30 giugno 2025.
Quattro aree di intervento
Il bando è suddiviso in quattro aree tematiche riguardanti il benessere e la qualità della vita in città. Il primo gruppo è quello relativo alla sicurezza dei pedoni e dei ciclisti in città, alla mobilità condivisa e ai sistemi di trasporto multimodale, mentre il secondo riguarda il social-housing design, i cambiamenti comportamentali e le innovazioni tecnologiche e sociali. C’è poi il grande tema dei sistemi di gestione delle pavimentazioni stradali urbane, delle soluzioni di illuminazione stradale, dell’accessibilità al centro storico e della tutela del patrimonio culturale. L’ultima area è quella relativa alla qualità dell’aria, alla dispersione e al controllo delle polveri sottili, alla mitigazione delle isole di calore urbane, alla decarbonizzazione urbana, alle comunità energetiche e alle soluzioni basate sulla natura.
Ammissibilità dei progetti
Le imprese che intendono candidarsi devono essere iscritte al Registro delle imprese della locale Camera di commercio in data antecedente al 1° gennaio 2022 e possedere almeno un bilancio chiuso e approvato, oltra ad avere la sede operativa in una delle Regioni del Mezzogiorno interessate (Sardegna, Sicilia, Basilicata, Calabria, Puglia, Abruzzo, Basilicata, Campania) e risultare attive e produttive al momento della presentazione della domanda.
Le proposte progettuali dovranno essere coerenti in termini di ricadute e impatti dei risultati con le tematiche di ricerca e innovazione indicati dal bando e dovranno presentare livelli di maturità tecnologica elevati, con uno spostamento dalla ricerca industriale all’innovazione più prossima al mercato. Per questo motivo saranno considerati ammissibili solo progetti che prevedano un Trl (Technology readiness level) di partenza pari ad almeno 4 punti. I progetti dovranno inoltre prevedere almeno il 20% del costo complessivo per attività riconducibili allo sviluppo sperimentale e la restante parte per attività di ricerca industriale.
Scadenza presentazione domande
La domanda di partecipazione può essere presentata entro e non oltre le ore 15:00 del 19 gennaio unicamente tramite Pec all’indirizzo protocollo@pec.unipr.it. Il bando e tutti i documenti da allegare per la candidatura sono disponibili sul sito dell’Università degli Studi di Parma al link https://www.unipr.it/bandi-cascata-emanati-da-unipr. Per ottenere informazioni aggiuntive è possibile inviare una richiesta a protocollo@pec.unipr.it specificando chiaramente il bando di riferimento nell’oggetto del messaggio di posta elettronica certificata.