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Dialogo con Udo Kawasser: il ruolo dei finanziamenti pubblici nel futuro della poesia

Udo Kawasser 3_Copyright Frank Blau

Udo Kawasser è poeta, scrittore, traduttore, performer, ballerino e coreografo austriaco attivamente coinvolto in iniziative culturali che esplorano l’intersezione tra poesia e nuove tecnologie come il progetto Poesiegalerie: una piattaforma gestita dall’omonima Associazione e finanziata dalla Città di Vienna e dal Ministero Federale per l’Arte, la Cultura, i Servizi Pubblici e lo Sport, che promuove la poesia attraverso il web e i social media

di Marco Amore

Da anni, Kawasser si dedica con interesse all’editoria digitale, vedendo nei nuovi media una rinnovata opportunità per la poesia, soprattutto in un momento in cui le case editrici tradizionali pubblicano sempre meno raccolte poetiche rispetto ad altri generi letterari.

Pur essendo un genere letterario con una lunga tradizione, la poesia, in Italia, rappresenta una nicchia sia in termini di produzione che di consumo. Non è un caso che le grandi case editrici dedicano solo una minima parte del loro catalogo alla poesia, con tirature spesso inferiori alle 500 copie per titolo. Quanto è grave il problema editoriale che affligge oggi la poesia in Austria, e la scelta di operare online può davvero rappresentare una soluzione efficace?

“In merito all’Austria, a parte Residenz Verlag, dopo il 1945 il panorama letterario è caratterizzato da case editrici di medie e piccole dimensioni, che possono permettersi di pubblicare anche letteratura di scarso successo commerciale grazie all’ unico sostegno statale all’editoria. Ma anche in Austria le case editrici più grandi, come Residenz, Jung und Jung, Haymon, Otto Müller e Droschl, hanno ridotto notevolmente i loro programmi di poesia. Oltre alle pubblicazioni sporadiche delle case editrici appena citate, tra cui Haymon che da alcuni anni persegue un programma di pubblicazione marcatamente “woke” di autori migranti o di posizioni queer, due collane avviate da autori dominano il panorama della poesia in Austria. In primo luogo, c’è la collana di poesia Keiper, pubblicata da Helwig Brunner presso l’Edition Keiper di Graz, che cresce di soli due volumi all’anno, e la collana di poesia Limbus, curata in esemplari cartonati dall’autore Erwin Uhrmann, con una media di sei volumi all’anno. In tempi più recenti è nata un’altra casa editrice che pubblica solo poesia, la viennese Edition Melos. Per le forme sperimentali di poesia, c’è la Ritter Verlag di Klagenfurt o la Klever Verlag di Vienna o altre iniziative minori.”

“Il punto è che in Austria ci sono certamente opportunità editoriali per la poesia grazie alle iniziative degli autori, agli editori impegnati e al sostegno statale all’editoria. Ma ciò non implica che questi libri finiscano nelle librerie o vengano recensiti nelle riviste dedicate. Né esiste una critica letteraria seria all’interno delle università. La maggior parte dei redattori letterari non ha più nulla a che fare con la poesia e non ha più una visione d’insieme di ciò che sta accadendo nel mondo poetico. Lo stesso dicasi per i librai”.

“Sulla base di queste constatazioni, nel 2018 ho fondato con alcuni amici Poesiegalerie. Inizialmente si trattava di un festival di tre giorni in autunno a Vienna, in cui circa 50 delle più importanti novità poetiche austriache venivano presentate in letture di quindici minuti. Dal 2020, Poesiegalerie gestisce anche la piattaforma online www.poesiegalerie.at, sulla quale pubblichiamo “Poesie di oggi”, facciamo recensire la maggior parte dei volumi di poesia che appaiono, conduciamo interviste con gli autori e, da quest’anno, pubblichiamo anche traduzioni in inglese e spagnolo che abbiamo commissionato per dare accesso alla poesia austriaca a chi non parla tedesco. Le nostre attività sono finanziate dalla città di Vienna e dallo Stato austriaco. In sintesi, posso dire che l’iniziativa non ha mai incontrato resistenze, ma che gli enti finanziatori erano contenti che qualcuno stesse facendo qualcosa di sostanziale in questo settore”.

In che misura il sostegno finanziario statale ha influenzato la qualità delle pubblicazioni poetiche in Austria?

“I finanziamenti statali austriaci per l’editoria esistono dal 1992 e possono essere richiesti dagli editori austriaci che pubblicano narrativa, poesia, saggistica, letteratura per bambini e giovani adulti, nonché saggistica nei campi dell’arte, della cultura, della filosofia e della storia. Nel 2020, a causa del Coronavirus, è stato concesso un finanziamento speciale di 800.000 euro, che è stato mantenuto anche in seguito, il che significa che nel 2022 i fondi per l’editoria ammontavano a 3,5 milioni di euro, circa un quarto dell’intero budget del governo federale per la letteratura, che ammontava a 12, 8 milioni di euro. In totale sono stati finanziati 64 editori. Ciò significa che l’Austria ha speso per la letteratura il doppio dello Stato svizzero. Quando nel 2023, in occasione della partecipazione dell’Austria alla Fiera del Libro di Francoforte, la Neue Zürcher Zeitung si è chiesta: “Perché la letteratura austriaca è così buona?”, una delle ragioni addotte è stata la buona relazione tra la letteratura e lo Stato, che si basa sull’impegno di tutti i partiti austriaci a sostenere l’arte e la cultura”.

“E ora veniamo al punto: come già accennato, le sovvenzioni all’editoria alleviano gran parte della pressione economica su molte case editrici fortemente orientate alla letteratura, come Droschl, Ritter o Klever. Per questo motivo, queste case editrici possono permettersi di pubblicare anche opere di grande interesse letterario, ma con scarso ritorno economico. Grazie a un sistema di borse di studio ben strutturato – come le borse annuali per la letteratura finanziate dal governo federale (50) e dalla città di Vienna (12), ognuna del valore di 18.000 euro – in Austria è emersa una produzione letteraria meno commerciale rispetto, ad esempio, a quella tedesca. Non è un caso, perché in Austria il Wiener Gruppe (Gruppo di Vienna), che negli anni Cinquanta ha portato le tradizioni d’avanguardia tagliate fuori dai nazisti, ha propagandato un approccio linguistico critico e sperimentale. In questo modo, ha esercitato un’influenza forte sulla scena letteraria austriaca e, l’Austria, che si considera anche una nazione culturale, è molto più aperta alle poetiche fuori dagli schemi, anche da parte delle istituzioni”.

Un esempio di come l’economia di un Paese può incidere sulla diffusione di grandi opere letterarie…

“Negli ultimi anni, il numero di borse annuali è quasi triplicato e allo stesso tempo la consueta rata mensile è stata aumentata da 1.100 a 1.500 euro. In concreto le borse di studio statali per progetti del valore di 18.000 euro sono state aumentate da 20 a 50 e sono state istituite 15 borse di studio START semestrali del valore di 9.000 euro per autori fino a 35 anni. Ciò significa che in Austria esiste un’ampia gamma di aiuti sia da parte dello Stato che della regione. Tuttavia, tutto questo potrebbe cambiare se il partito populista di destra FPÖ non solo vincesse le prossime elezioni nazionali, ma nominasse anche Kickl come cancelliere. Una guerra culturale da destra inizierebbe probabilmente con i sussidi statali, come in Italia.”.

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