Il locale Cala la Pasta dei fratelli Del Gaudio è un’originale proposta di street food nel cuore di Napoli, ma anche un baluardo di legalità premiato da Invitalia.
di Andrea Ballocchi
La legalità è servita, verrebbe da dire pensando a Cala la Pasta, un progetto ideato, voluto e realizzato a Napoli dai fratelli Danilo, Fabio e Raffaele Del Gaudio: un bistrot in cui si preparano al momento piatti di pasta, in puro stile street food, proponendo un’idea originale e apprezzata per la qualità. Ma soprattutto, “con Cala la Pasta i tre fratelli lanciano ogni giorno un messaggio fortissimo: si può fare impresa al Sud senza scendere a compromessi con nessuno”, come ha ricordato Invitalia nel riconoscere la loro esperienza col premio Legalità. L’occasione è stata la presentazione della guida Il Mezzogiorno bello e buono realizzata dall’Agenzia nazionale per lo sviluppo insieme al Gambero Rosso per raccontare le storie di 62 imprese, attive nel settore food&beverage nate grazie alla misura di sostegno Resto al Sud.
Un’idea che lega tre fratelli
L’ispirazione per ideare Cala la Pasta viene ai tre fratelli Del Gaudio nel Nord Europa. «L’idea nasce da un viaggio in Olanda. Avviare uno street food della pasta distaccandoci dalle proposte tipiche come pizza, fritture e altro. Il piatto di pasta cucinato da mio fratello Danilo», racconta Raffaele Del Gaudio. Malgrado la giovanissima età (19 anni) Danilo del Gaudio ha una solida formazione: dopo il diploma all’Istituto Alberghiero di Formia (Latina), negli anni successivi frequenta dei corsi professionali e, durante la stagione estiva, inizia a lavorare presso alcuni ristoranti tra Formia e Gaeta.
I tre fratelli sciolgono i timori e decidono di concretizzare il loro sogno. Da lì il passo verso Invitalia e la richiesta del finanziamento Resto al Sud è la naturale conseguenza. «Il finanziamento ci ha permesso di credere nella bontà dell’idea, ma anche l’opportunità di realizzarla. Lo stanziamento, in parte a fondo perduto, in parte a tasso zero da restituire dopo due anni, ha consentito di avviare il locale e di gestire la fase iniziale, con le relative difficoltà fisiologiche all’inizio di ogni nuova attività».
L’esperienza con Invitalia
Raffaele racconta la trafila per accedere al finanziamento. «Abbiamo preparato un progetto, con tutte le considerazioni del caso, sostenuto un colloquio. L’agenzia ci ha riconosciuto circa 50mila euro. La procedura successiva ha richiesto di produrre documentazione per dimostrare di avere effettivamente speso le cifre stanziate. Al termine è avvenuta l’ispezione da parte di addetti che hanno voluto controllare di persona», ricorda Del Gaudio, che segnala come si siano avvalsi di un commercialista per seguire gli aspetti burocratici.
Presentata la pratica nel 2017, i giovani imprenditori (Danilo aveva all’epoca 19 anni, Fabio 24 anni e Raffaele 31) hanno avviato e inaugurato il locale a fine 2018. Il più giovane si occupa della cucina, il mediano segue la parte degli acquisti, aspetto cruciale dato che stiamo parlando di prodotti made in Italy quanto più possibile a “km 0”. La pasta è rigorosamente campana. Raffaele segue infine gli aspetti della ricezione.
Cuore del locale è la cucina a vista, dove si preparano i piatti di pasta. «È molto apprezzata anche dal turista, che apprezza il fatto di vedere il piatto preparato al momento, sinonimo di qualità, del cibo genuino realizzato con i giusti tempi. Il nostro locale ha inoltre permesso di creare occupazione con personale proveniente dallo stesso quartiere».
Fare street food al quartiere Forcella: il valore della cultura e della legalità
Cala la Pasta ha aperto nel cuore del quartiere Forcella: come racconta lo stesso Raffaele, malgrado sia un luogo un po’ particolare, è comunque parte integrante del centro storico di Napoli, patrimonio Unesco. «È un bel quartiere ricco di turisti e ricco di arte, cultura, storia».
Vengono in mente le parole spese dalla stessa Invitalia nel presentare questo locale, ubicato in un luogo “fatto di vicoli pullulanti di vita, di storia, di contraddizioni, di persone che, come loro, hanno la voglia e la necessità impellente di migliorare le cose nonostante le difficoltà. Con Cala la Pasta i tre fratelli lanciano ogni giorno un messaggio fortissimo: si può fare impresa al Sud senza scendere a compromessi con nessuno”.
Occupazione e rigenerazione del quartiere
Oggi nel locale vi lavorano cinque persone, per lo più a tempo indeterminato e tutti residenti nel quartiere. Locali sono anche vari prodotti impiegati, proprio perché i titolari tengono moltissimo alla valorizzazione territoriale. Ma ciò che distingue Cala la Pasta è il valore dato alla legalità.
Il quartiere Forcella è una delle zone nevralgiche della città, ma anche teatro di faide di camorra tra i clan del posto. «Noi siamo stati additati a esempio di legalità per vari aspetti. Siamo contro le violenze di vario tipo e abbiamo acceso i riflettori sul quartiere per quanto riguarda la microcriminalità e la camorra. Abbiamo inoltre segnalato anche aspetti critici, dalla raccolta dei rifiuti alla Ztl fino alla mancanza di telecamere (per le quali il finanziamento c’è). Siamo stati uno stimolo per quanto le nuove generazioni e contro la criminalità. Ma siamo d’esempio per gli altri commercianti nel saper “dire di no”, e anche per l’amministrazione locale essere riusciti a generare maggiore attenzione sul quartiere».
Forcella è un quartiere ricco di storia e cultura: in zona è possibile ammirare, tra l’altro, uno dei capolavori di Caravaggio: Le Sette opere di Misericordia. L’intenzione di fare rete con i commercianti e con le attività culturali della zona è quindi viva. Da qui passa infatti il valore della legalità. Anche sottoforma di un primo piatto. Calando però la pasta, non la testa.