Un borgo dal fascino antico e una storia che si intreccia tra cultura e natura, vive oggi una sfida che richiama l’attenzione di tutti coloro che sanno vedere oltre le fragilità
di Stefania Annese
Arroccato tra gli Appennini del Molise, questo piccolo paese domina una valle punteggiata da profondi calanchi, un paesaggio che da secoli incanta e inquieta allo stesso tempo. Civitacamporano un tempo contava migliaia di abitanti e oggi è popolato da poco più di 300 anime che, nonostante tutto, resistono. Resistono al tempo, agli eventi naturali e alle dinamiche demografiche che hanno segnato il territorio.
Nel 2017, la frana che ha minacciato di inghiottire il cuore del paese ha segnato un momento di svolta, un colpo quasi fatale per un borgo già fragile. Tuttavia, come spesso accade nei luoghi carichi di storia e identità, questa minaccia ha risvegliato una forza collettiva: la comunità si è stretta attorno al suo patrimonio, deciso a non cedere, a non farsi travolgere.
La doppia anima
La doppia anima di Civitacampomarano emerge con forza con la sua storia millenaria, le tradizioni che affondano le radici nei secoli passati, con la sua resilienza e desiderio di rinascita, che guarda con speranza al futuro. L’immagine del Castello Angioino, che domina il paese, diventa il simbolo di questa lotta. La sua maestosa presenza, testimone di un passato glorioso, è oggi più che mai una fonte di ispirazione. Il Castello non è solo una fortezza, ma un luogo di connessione tra passato e presente, capace di stimolare la creatività di artisti e innovatori.
PNRR: un nuovo inizio per i borghi dimenticati
Proprio in questa prospettiva si inserisce il Pnrr, un programma che sta cambiando il volto di Civitacampomarano. La vittoria nel bando per la “Rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici”, con un finanziamento di 1,6 milioni di euro, ha rappresentato una svolta decisiva. Questa somma, destinata a ridare vita al borgo attraverso la cultura, è il frutto di un lungo percorso. Il progetto “Civitacampomarano: tra identità e innovazione per guardare al futuro” è un atto di fede in ciò che il borgo può diventare, un’opera di ricostruzione che non si limita al recupero fisico degli edifici ma che mira a ridare linfa vitale all’intera comunità.
Grazie ai fondi del PNRR il Castello si è dotato di tecnologie digitali e interattive per arricchire l’esperienza dei visitatori e facilitare la comprensione delle opere o dei contenuti esposti. Nel castello, le tecnologie come schermi touch, realtà virtuale, video e audio sono integrate nelle esposizioni per offrire un’esperienza immersiva e dinamica.
Sinergia pubblico-privato
Inoltre, Civitacampomarano ha potuto attivare un sistema di sinergie tra pubblico e privato. I progetti finanziati, che spaziano dall’arte contemporanea alla riqualificazione di attività artigianali, dimostrano la capacità del borgo di attrarre nuove energie, anche da fuori.
L’associazione CivitArt, che già da anni anima il paese con il festival di street art Cvtà Street Fest, è una delle protagoniste di questa rinascita. Il festival ha trasformato i muri sbiaditi del paese in tele viventi, espressione di un dialogo tra tradizione e modernità che richiama visitatori e curiosi da tutto il mondo. La street art, con la sua immediatezza, è diventata il segno distintivo di una nuova identità civitese, fatta di colori, storie e speranze.
Gli interventi finanziati
Il Pnrr non ha solo finanziato interventi estetici o culturali, ma ha anche gettato le basi per una vera e propria microeconomia locale. Il coinvolgimento di imprese culturali, artigiane e ricettive sta creando un ecosistema che punta a far rivivere il paese attraverso il turismo culturale e l’imprenditorialità locale. La rigenerazione di Civitacampomarano non è un processo che si esaurirà con i fondi pubblici, ma un cammino che proseguirà autonomamente.
I progetti devono essere in grado di camminare sulle proprie gambe, di sviluppare una sostenibilità economica e ambientale che garantisca una crescita costante anche oltre il 2025, termine entro il quale dovranno essere realizzati. La Galleria di arte contemporanea, che nascerà grazie all’associazione CivitArt, sarà un ulteriore tassello per attrarre artisti, turisti e curiosi. Ma Civitacampomarano non si accontenta: il sogno è quello di diventare anche residenza d’artista, un luogo dove i creativi di tutto il mondo possano trovare ispirazione e contribuire al processo di rinascita del borgo. Questa è la nuova vocazione del paese, che guarda al futuro senza dimenticare il proprio passato.
L’unione di comunità come chiave verso il progresso
Tutto questo non sarebbe stato possibile senza una visione condivisa. Il sindaco Paolo Manuele e la sua amministrazione hanno saputo coordinare le forze in campo, coinvolgendo non solo la popolazione locale, ma anche imprenditori e artisti da fuori regione. Il messaggio che Civitacampomarano vuole lanciare è chiaro: resistere è possibile, e farlo attraverso la cultura è la strada migliore.
La rigenerazione non è un processo facile, né veloce, ma la determinazione di questa piccola comunità è la dimostrazione che anche i borghi più remoti possono essere protagonisti di una rivoluzione positiva.