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Idrogeno verde: tra futuro e incertezze

Idrogeno-verde

Nel quadro delle politiche energetiche e ambientali europee e, in particolare, del pacchetto Fit for 55, la sfida dell’idrogeno verde ricopre un ruolo centrale. Infatti, l’idrogeno verde, ovvero quello ottenuto tramite l’elettrolisi dell’acqua alimentata da fonti rinnovabili, rappresenta un elemento chiave per la transizione energetica in Europa, soprattutto grazie alle sue potenzialità di applicazione in settori difficilmente elettrificabili, come l’industria pesante e il trasporto a lungo raggio.

di Antonio Nastri

Tuttavia, la produzione e l’utilizzo su larga scala di idrogeno verde presenta ancora numerose criticità, tanto che una recente relazione speciale della Corte dei Conti Europea (“La politica industriale dell’UE in materia di idrogeno rinnovabile”) mette in dubbio l’effettiva possibilità di raggiungere entro il 2030 gli obiettivi stabiliti dalla Corte Europea in materia sia di produzione, sia di domanda di idrogeno verde.

La duplice problematica

Il problema, come evidenzia la relazione, è duplice. Da un lato, si segnala l’eccessivo ottimismo con cui sono stati definiti i valori-obiettivo dell’UE. La relazione, a tale proposito parla espressamente di obiettivi “troppo ambiziosi” e considera “improbabile che l’UE li raggiunga entro il 2030”.

Dall’altro lato, il rapporto critica l’eccessiva frammentazione delle risorse europee (complessivamente quasi 19 miliardi di euro previsti tra il 2021 e il 2027) destinate a finanziarie programmi inerenti all’idrogeno verde. Proprio questa dispersione di risorse finanziarie – che vede l’Italia al secondo posto, dietro alla Spagna, tra i principali beneficiari – rende difficile superare le principali criticità che la sfida dell’idrogeno verde comporta.

Le criticità

A tale proposito, bisogna considerare che la sfida dell’idrogeno verde richiede il superamento di criticità di natura sia tecnologica, sia strutturale.

Le criticità tecnologiche riguardano i sistemi di produzione dell’idrogeno verde. Il processo di elettrolisi, infatti, comporta l’impiego di un’elevata quantità di energia elettrica, che deve inevitabilmente essere ottenuta da fonti rinnovabili per mantenere il carattere “green” dell’idrogeno ottenuto. Tuttavia, al momento, la capacità delle fonti rinnovabili in Europa non è ancora sufficiente a garantire una produzione di idrogeno su larga scala. Inoltre, gli attuali elettrolizzatori hanno una bassa efficienza rispetto ad altre tecnologie energetiche. Di conseguenza, il costo dell’idrogeno verde rimane ancora elevato sia rispetto all’idrogeno “grigio”, ovvero quello prodotto da fonti fossili, sia rispetto all’idrogeno “blu”. prodotto con gas naturale e tecnologie di cattura del carbonio.

Le criticità infrastrutturali riguardano invece la distribuzione e lo stoccaggio. L’idrogeno è un gas altamente infiammabile e richiede infrastrutture adeguate al trasporto e lo stoccaggio in sicurezza. Attualmente, l’infrastruttura per il trasporto dell’idrogeno in Europa è limitata, ed occorrono ulteriori investimenti per realizzare una rete capillare e sicura. Ci sono progetti in corso volti ad esplorare le possibilità di conversione e di adattamento delle reti distributive esistenti. Tra questi, si segnala soprattutto l’European Hydrogen Backbone, che si prefigge di convertire fino a 39.700 km di gasdotti entro il 2040). Questa eventualità comporta, tuttavia, notevoli problematiche di natura tecnica. Anche l’eventuale trasporto su strada dell’idrogeno (in forma liquida o gassosa) avrebbe costi eccessivi.

Lo scenario

In questo scenario di contesto ancora in divenire, tuttavia, va ricordato che l’Italia può giocare un ruolo strategico e diventare uno dei principali motori dell’Europa nella crescita e diffusione dell’idrogeno verde. Il nostro Paese, infatti, si trova in una posizione strategica, grazie alla sua ampia rete di gasdotti e la disponibilità di fonti rinnovabili (solare ed eolico) da poter impiegare per l’elettrolizzazione. Inoltre, grazie alla particolare posizione geografica, l’Italia potrebbe diventare un hub di distribuzione dell’idrogeno, collegando le risorse solari dell’Africa settentrionale con il resto dell’Europa.

Proprio in ragione di queste potenzialità, la relazione della Corte dei Conti Europea indica l’Italia tra i paesi che hanno un potenziale elevato o buono per creare una eccedenza di energia rinnovabile che può essere utilizzata per produrre idrogeno verde.

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“La nostra mission consiste nel dotare i lettori di un magazine in grado di decifrare il vasto mondo della gestione d’impresa grazie a contenuti d’eccezione e alla collaborazione con enti pubblici e privati.”

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