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Le agevolazioni contro la disoccupazione di lungo periodo

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Il bando promosso da Social Innovation+ permetterà di introdurre innovazioni volte a facilitare il reinserimento dei disoccupati di lungo periodo. Sostegni fino a 3 milioni di euro per singolo progetto

di Alessandro Battaglia Parodi

La call “Approcci innovativi per contrastare la disoccupazione di lungo periodo” lanciata da Social Innovation+ Initiative per il reinserimento dei disoccupati di lungo periodo e la loro inclusione sociale. L’iniziativa è finanziata dal Fondo sociale europeo Plus (FSE+) e sosterrà l’ampliamento di innovazioni sociali comprovate e promettenti in grado di facilitare l’integrazione e il reinserimento dei disoccupati nel mercato del lavoro. Il bando ha una dotazione finanziaria di 23 milioni di euro per sostenere progetti transnazionali e si rivolge a una nutrito insieme di operatori pubblici e privati.

Chi può partecipare al bando

Possono prendere parte dalla call i soggetti giuridici che hanno sede stabile negli Stati membri dell’Unione europea o nei Paesi extra Ue elencati nello Spazio economico europeo o nei Paesi associati al Fondo sociale europeo+, vale a dire Islanda, Montenegro, Norvegia e Serbia. I candidati o i partner associati al progetto possono essere le agenzie per l’impiego, i servizi pubblici e i centri per l’impiego, gli enti locali e regionali, i Comuni, gli hub, gli enti non governativi e senza scopo di lucro come le organizzazioni della società civile, le associazioni, le fondazioni, le imprese sociali, ma anche le imprese, gli organismi di rappresentanza legati al mercato del lavoro, comprese le camere di commercio e le altre associazioni di categoria. Sono ovviamente ammessi al bando anche gli enti di formazione e ricerca, di orientamento, i fornitori di servizi di consulenza per l’occupazione, all’inclusione sociale e i finanziatori pubblici e privati legati al mercato del lavoro. Le organizzazioni internazionali possono partecipare ad un progetto come partner associati.

La natura dei progetti

Le proposte progettuali devono interessare tre aree di intervento, che sono la cooperazione con gli stakeholders locali dell’occupazione e con i partenariati tra datori di lavoro e comunità locali, il miglioramento della mobilitazione dei disoccupati di lungo periodo e un approccio individualizzato, accessibile e inclusivo per i disoccupati di lungo periodo. I progetti dovranno avere una durata di 36 mesi e includere sei categorie obbligatorie predefinite di attività. La prima riguarda il rafforzamento della collaborazione e l’incoraggiamento ad andare oltre i tradizionali metodi di sensibilizzazione, ad esempio attraverso la creazione di un comitato locale per l’occupazione, di strutture di rete o di accordi formali e informali a livello locale. La seconda categoria prevede la promozione di partenariati con le comunità locali e i datori di lavoro locali, ad esempio con iniziative di creazione di posti di lavoro guidate dalla comunità che siano in linea con le capacità dei disoccupati di lungo periodo come la creazione di orti comunitari, negozi di rivendita, iniziative di riciclaggio, servizi di riparazione di biciclette, consegne, negozi di alimentari e altre iniziative. La terza è relativa alle attività di ricerca dei disoccupati di lungo periodo, compresi quelli che incontrano i maggiori ostacoli all’occupazione, le persone con disabilità. Ma anche la mappatura dei gruppi target, dei loro bisogni, degli ostacoli all’occupazione che devono affrontare, del supporto necessario e del supporto già disponibile con l’obiettivo di implementare soluzioni complementari. La quarta categoria prevede di migliorare l’occupabilità e l’inclusione sociale attraverso un sostegno e un orientamento su misura, offrendo ad esempio un aiuto per affrontare le sfide specifiche oppure concentrandosi sulla motivazione, sull’orientamento individuale, sulla formazione sul posto di lavoro, ma anche fornendo tutoraggio nell’affrontare le sfide sul posto di lavoro, le opportunità di avanzamento di carriera e il mantenimento della stabilità lavorativa. La quinta categoria prevede di offrire varie opzioni e opportunità di lavoro, ad esempio con la creazione di imprese sociali che impiegano disoccupati di lungo periodo per svolgere attività che generano reddito o l’adozione di occupazione sovvenzionata che è in grado di mitigare le barriere strutturali al lavoro, riuscendo a soddisfare le esigenze specifiche dei lavoratori, dei datori di lavoro e delle comunità. Infine la sesta categoria riguarda la partecipazione a eventi di apprendimento reciproco organizzati dal Centro europeo di competenza per l’innovazione sociale, che è obbligatoria. Si prevede di organizzare 5-6 eventi di apprendimento reciproco durante l’attuazione dei progetti.

Entità del sostegno e modalità di partecipazione al bando

Le proposte progettuali devono essere presentate da un consorzio costituito da almeno due soggetti di due diversi Paesi ammissibili, con almeno una delle due realtà che deve dimostrare una comprovata esperienza nell’ambito della disoccupazione di lunga durata. I progetti selezionati potranno essere cofinanziati fino all’80% dei costi totali ammissibili e la sovvenzione potrà essere compresa tra un minimo di 1 milione e un massimo di 3 milioni di euro per singolo progetto. Un ruolo importante nel progetto è svolto dai fornitori di servizi di consulenza legati all’occupazione che offriranno posti di lavoro ai disoccupati di lungo periodo durante il progetto. Questi fornitori di lavoro possono essere identificati nella domanda, ma possono anche essere aggiunti in una fase successiva di attuazione del progetto. Le domande devono essere presentate attraverso il portale eSinnis (Social Innovation Information System) entro le ore 17:00 del 30 settembre. Per maggiori informazioni consultare la documentazione disponibile al link https://europeannetforinclusion.org/opportunities/european-calls/innovative-approaches-tackling-long-term-unemployment

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