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Bonus del 40% per l’e-commerce delle imprese agroalimentari

food e-commerce

Lo scorso 20 maggio l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le istruzioni per usufruire del credito di imposta del 40% su spese sostenute nel 2021 e nel 2022 per la realizzazione di infrastrutture di commercio elettronico. Vediamo di che cosa si tratta.

di Giorgio Pietanza

 

Le aziende agricole e agroalimentari potranno usufruire del credito di imposta del 40% sugli investimenti in infrastrutture informatiche per il commercio elettronico avvenuti nell’ultimo biennio. Lo rende noto il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali annunciando che sul sito delle Agenzie delle Entrate è stato pubblicato il 20 maggio scorso il provvedimento che definisce i criteri di applicazione e di fruizione del credito di imposta per gli anni 2021 e 2022 a favore delle reti di imprese agricole e agroalimentari per spese volte a migliorare le attività di e-commerce.

L’obiettivo del provvedimento, come spiega il Mipaaf in una nota, è quello di sviluppare e potenziare le attività commerciali in ambito agricolo e agroalimentare e favorire nuove opportunità, in particolare per quanto riguarda il commercio extranazionale e per implementare la logistica. Si tratta di un importante aiuto alle imprese in un momento delicato dell’economia che ha l’intento di intercettare e prolungare le buone performance nella digitalizzazione e nell’e-commerce sviluppate durante il periodo della pandemia.

Il boom dell’e-commerce negli anni della pandemia

Oggi è ormai consolidato il nuovo orientamento delle aziende agroalimentari verso le grandi opportunità offerte dalle vendite online, come hanno mostrato i recenti report dell’Osservatorio PoliMi realizzati in collaborazione con Netcomm e Nielsen che mostrano una crescita della domanda food&grocery che varia dal 90 al 120% durante tutto il 2020 e di un supplementare 40-70% nel 2021. Si tratta dei due lunghi e impietosi anni di emergenza sanitaria che hanno tuttavia avuto il merito di plasmare un nuovo scenario di vendite online guidato dall’esplosione delle piattaforme informatiche di e-commerce. Ma che hanno interessato, sul lato della domanda, anche quei target di consumatori notoriamente restii a fare acquisti su internet. Tutto ciò ha avuto un forte riflesso sul fronte dell’offerta, con un numero sempre più numeroso di aziende che hanno implementato i propri sistemi di vendita a distanza spingendo l’e-commerce e la logistica anche nei centri più piccoli e lontani. L’obiettivo del Governo è quindi quello sfruttare l’attuale paradigma del “new retail” per aiutare le aziende del made in Italy a penetrare anche sui mercati più distanti, quelli esteri.

I beneficiari dell’agevolazione fiscale

Il bonus del 40% da scalare sulle tasse, così come previsto dalla legge di Bilancio 2021, permetterà di usufruire del credito di imposta per gli investimenti sostenuti in ciascuno dei due periodi fiscali, e comunque per un importo non superiore ai 50mila euro. Il provvedimento riguarda tutte le imprese agricole e agroalimentari, anche quelle costituite in forma cooperativa o riunite in consorzi o aderenti ai disciplinari delle strade del vino. L’eccezione riguarda le grandi imprese che operano nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, dove è previsto un tetto del credito d’imposta di 25mila euro.

Sono ammesse all’agevolazione fiscale le spese per realizzare o ampliare le infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico in particolare per migliorare la vendita a distanza fuori dal territorio nazionale favorendo così le esportazioni.

Spese ammissibili e divieto di cumulo

Gli investimenti compresi nella misura agevolativa sono molti e riguardano il miglioramento delle potenzialità di vendita a distanza a clienti finali residenti fuori del territorio nazionale, per la creazione, ove occorra, di depositi fiscali virtuali nei Paesi esteri, gestiti dagli organismi associativi delle cooperative o dei consorzi. Le spese sostenute riguardano anche gli investimenti sostenuti per favorire la stipula di accordi con gli spedizionieri doganali, anche ai fini dell’assolvimento degli oneri fiscali, e per le attività e i progetti legati all’incremento delle esportazioni. Stiamo dunque parlando di spese relative alle dotazioni tecnologiche, ai software, alla progettazione e implementazione delle piattaforme e allo sviluppo di database e di sistemi di sicurezza.

Cumulabilità, comunicazione delle spese e scadenze

Il credito d’imposta non è cumulabile con altri aiuti di stato né con altre misure di sostegno dell’Unione europea in relazione agli stessi costi ammissibili.

Per quanto riguarda la procedura per usufruire del credito d’imposta, la comunicazione delle spese deve essere presentata all’Agenzia delle entrate, in via telematica, utilizzando il modello e le relative istruzioni reperibili sul sito www.agenziaentrate.gov.it. Per l’anno in corso la comunicazione delle spese ammissibili deve essere presentata dal 15 febbraio al 15 marzo dell’anno successivo a quello di realizzazione degli investimenti. Per gli investimenti realizzati invece nel 2021 la comunicazione va presentata dal 20 settembre al 20 ottobre 2022.

Per maggiori informazioni consultare i documenti del provvedimento sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

 

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