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Regione Puglia stanzia 400mila euro per la certificazione della parità di genere

Il bando pubblico sarà gestito da Unioncamere Puglia. Candidature “a sportello” dal 4 settembre al 4 marzo 2024, salvo esaurimento fondi.

 

Partirà il 4 settembre e sarà aperto fino al 4 marzo 2024 “UN’Impresa alla Pari“, il bando che finanzierà a sportello e con un meccanismo a rimborso le imprese pugliesi che otterranno la Certificazione di Parità (Uni/Pdr 125:2022).

Con la Dgr 1033 del 24 luglio, infatti, la Giunta regionale ha approvato lo schema dell’Azione, che prevede un voucher a copertura delle spese aziendali fino all’80% del rendicontato, non solo i costi della certificazione propriamente detta, ma anche quelli propedeutici e di consulenza preliminare.

Il bando “UN’Impresa alla Pari” ha una dotazione finanziaria di 400mila euro a valere sul bilancio autonomo regionale e verrà affidato alla gestione di Unioncamere Puglia, con il coordinamento dell’azione a cura della Sezione per l’Attuazione delle Politiche di genere, incardinata presso la Segreteria Generale della Presidenza della Regione Puglia.

Promosso dalla consigliera del presidente Emiliano per l’Attuazione del Programma di Governo, Titti De Simone, “UN’Impresa alla Pari” si qualifica come azione dell’Agenda di Genere, che prevede il supporto a interventi di welfare aziendale per le Pmi al fine di favorire l’adozione di modelli di organizzazione del lavoro equi e inclusivi.

«Con il bando UN’Impresa alla Pari», ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, «la Regione Puglia intende contribuire a diffondere sempre più la cultura della parità di genere, favorendo un maggior tasso di accesso al lavoro della popolazione femminile. Oggi quattro donne su dieci addetti totali in Puglia sono donne ed è un’asticella che puntiamo a innalzare. L’ottenimento della certificazione della parità di genere, inoltre, può diventare anche un fattore competitivo rilevante per le nostre aziende, perché consente loro l’accesso a sgravi contributivi e premialità in sede di valutazione nei bandi pubblici».

«La misura è finalizzata ad accompagnare e incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche per la crescita professionale delle donne», ha detto Titti De Simone. «Si tratta di un importante strumento a disposizione delle aziende di qualsiasi settore e di qualsiasi dimensione in grado di misurare e valutare la conformità delle misure intraprese – o da intraprendere – rispetto al tema della parità di genere sul luogo di lavoro, beneficiando tra l’altro di agevolazioni, meccanismi di incentivazione e premialità. L’obiettivo strategico è rendere la Puglia attrattiva sperimentando misure e interventi innovativi per l’intero sistema economico».

«Il target a cui si rivolgerà la Misura», ha spiegato il presidente di Unioncamere Puglia, Damiano Gelsomino, «è particolarmente dinamico e numeroso: penso alle 88mila imprese femminili pugliesi, ma anche alle 208mila donne che rivestono un compito direttivo nelle aziende della regione. E’ soprattutto da loro che ci aspettiamo una spinta propulsiva e una grande attenzione. In generale, però, qualunque impresa può trovare interessante il Bando, anche perché decisamente vantaggioso sul piano economico».

L’intervento risulterà particolarmente vantaggioso per le aziende pugliesi che intendano acquisire la Uni/Pdr 125:2022, in quanto non soltanto coprirà largamente i costi sostenuti nel percorso di certificazione, ma consentirà loro di godere delle premialità di punteggio nei bandi pubblici, previste dal nuovo Codice degli Appalti, nonché dello sgravio dell’1% sui contributi previdenziali Inps, ai sensi del decreto interministeriale 20.10.2022.

 

Fonte: Regione Puglia

 

 

 

 

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