Il recente bando del valore di 1,7 milioni di euro svilupperà progetti di alfabetizzazione mediatica e digitale a tutela dei minori.
di Alessandro Battaglia Parodi
Lanciato ai primi di luglio, il nuovo avviso pubblico del ministero delle Imprese e del made in Italy su Alfabetizzazione mediatica e digitale a tutela dei minori si rivolge alle imprese e agli enti del Terzo settore per acquisire proposte di intervento e prevenzione rispetto a possibili abusi e comportamenti a rischio. La misura si inserisce in un quadro articolato di azioni volte a promuovere la sicurezza degli adolescenti in ambito digitale, tra le quali vi è anche il recente studio Alfabetizzazione mediatica e digitale a tutela dei minori: comportamenti, opportunità e paure dei navigatori under 16, realizzato con la collaborazione scientifica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha poi fornito le basi informative per l’avvio di progetti educativi e interventi ministeriali come quello appena pubblicato.
Le intenzioni del bando
L’obiettivo del bando è duplice: da un lato intende prevenire il fenomeno del cyberbullismo o di qualunque altra forma di violenza, molestia, ricatto e denigrazione realizzata sui minori attraverso l’uso non appropriato delle nuove tecnologie. Dall’altro vuole offrire sostegno alla genitorialità per un accrescimento delle conoscenze in merito all’utilizzo del web e dei relativi rischi. Tra gli intenti strategici del bando c’è quindi la prevenzione dei possibili altri abusi derivanti da un’esposizione dei minori al web, con particolare attenzione ai relativi rischi connessi all’emulazione, all’adescamento online, all’isolamento sociale, alla manipolazione digitale e alla dipendenza da social media, insieme allo sviluppo delle conoscenze in materia di cittadinanza digitale per un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie da parte dei minori.
I tre target dell’intervento
L’intento del bando è quello di selezionare, finanziare e promuovere progetti di alfabetizzazione digitale di natura comunicativa ed educativa che siano focalizzati su almeno una delle sottopopolazioni previste, vale a dire i “kids”, cioè i soggetti di età compresa tra gli 8 e i 10 anni, i “tweens”, cioè i minori di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, e i “teens”, cioè i ragazzi di età compresa tra gli i 14 e i 18 anni non ancora compiuti. I progetti possono inoltre essere diretti, come target secondario, anche ad altre categorie di soggetti quali i genitori, gli educatori, gli insegnanti e gli operatori che si occupano della tutela e dell’educazione dei minori.
La dotazione finanziaria e soggetti ammessi al bando
Il budget complessivo messo a disposizione dal ministero delle Imprese e del made in Italy è di 1,7 milioni di euro mentre l’importo massimo del contributo per ciascun partenariato di progetto non può superare il limite di 340mila euro. Il contributo è inoltre concesso fino a un massimo dell’80% delle spese ammissibili per la realizzazione del progetto. I soggetti ammessi al bando in qualità di capofila di un partenariato sono le imprese che operano come fornitori di servizi media. Deve obbligatoriamente far parte del partenariato un ente del Terzo settore iscritto al Runts e costituito da almeno due anni in forma di atto pubblico. All’interno del partenariato possono essere coinvolti ulteriori soggetti che operano come fornitori di piattaforme per la condivisione di video, o altre imprese che operano come fornitori di servizi di media, prodotti audiovisivo e videogiochi, o ancora le pubbliche amministrazioni centrali, locali e le istituzioni scolastiche, educative o ricreative.
La natura delle proposte progettuali
I progetti ammissibili devono prevedere necessariamente lo sviluppo e la creazione di materiali educativi, quali guide, video tutorial, infografiche, quiz, giochi interattivi, podcast, format audiovisivi, fruibili sui media e sulle piattaforme web, oltre alla realizzazione di campagne di sensibilizzazione sui media audiovisivi, sulle piattaforme web per promuovere la consapevolezza dell’importanza dell’alfabetizzazione mediatica e digitale. Nella presentazione dei progetti deve essere ben chiara la distinzione dei ruoli nell’ambito dello stesso intervento. Il rapporto tra l’impresa capofila e i soggetti partner deve quindi essere formalizzato con uno specifico “accordo di partenariato” nel quale occorre descrivere in maniera dettagliata l’oggetto e la durata dell’accordo, l’indicazione dell’impresa capofila, i ruoli assegnati ai soggetti partner e il possesso, da parte di tutti i soggetti firmatari, dei requisiti d’accesso previsti dal bando. Inoltre, ai fini dell’ammissibilità, i progetti devono prevedere una partecipazione dell’ente del Terzo settore compresa tra il 30% e il 50% dell’importo complessivo del progetto, presentare soluzioni tecnologiche di tipo innovativo e avere una durata di realizzazione che non vada oltre il 30 settembre 2025.
Modalità di presentazione delle proposte
Le domande di richiesta del contributo devono essere presentate dall’impresa capofila al ministero delle Imprese e del made in Italy esclusivamente tramite Pec all’indirizzo alfabeta@pec.mimit.gov.it entro le ore 12:00 del 30 agosto. Le richieste di informazioni e chiarimenti possono essere formulate esclusivamente in forma scritta, sempre a mezzo Pec, al medesimo indirizzo alfabeta@pec.mimit.gov.it entro il 5 agosto.
Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina ufficiale del bando o accedere alla Faq nella sezione Avviso pubblico per l’alfabetizzazione mediatica e digitale a tutela dei minori – Risposte alle domande frequenti (FAQ).
Approfondimenti sulla misura a cura di Sef Consulting
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