Il Decreto-Legge 124/2023, ha istituito un contributo sotto forma di credito d’imposta a favore delle imprese che effettuano l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno – ZES unica che ricomprende le zone assistite delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Abruzzo come individuate dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027
di Roberta Morosini
Centro Studi di Sef Consulting
Il credito è commisurato all’ammontare degli investimenti realizzati dal 1gennaio 2024 al 15 novembre 2024, nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro. Non sono agevolabili i progetti di investimento il cui costo complessivo sia di importo inferiore a 200.000 euro.
Il credito, utilizzabile esclusivamente in compensazione è concesso nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dal Regolamento GBER, ed è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio, a condizione che tale cumulo non porti al superamento dell’intensità o dell’importo di aiuto più elevati consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento. Inoltre, il credito è cumulabile, nei limiti delle spese effettivamente sostenute, anche con altre misure agevolative, che non siano qualificabili come aiuti di Stato.
Nelle scorse settimane sul sito dell’Agenzia delle entrate è stato pubblicato il modello di comunicazione per l’utilizzo del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES unica, lungamente atteso.
I Beneficiari
Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese, indipendentemente dalla dimensione e dalla forma giuridica, già operative o che si insediano nella ZES unica, in relazione all’acquisizione dei beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, nonché nelle zone assistite della regione Abruzzo.
Cosa Finanzia
Sono agevolabili gli investimenti, facenti parte di un progetto di investimento iniziale, riguardanti la realizzazione di nuovo stabilimento; l’ampliamento di uno stabilimento esistente o della relativa
capacità produttiva; la diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente; la trasformazione radicale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.
Il valore dei terreni e dei fabbricati acquistati non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato.
Sono agevolabili i progetti che prevedono costi tra i 200.000 e i 100 milioni di euro.
Termini per la richiesta
Dal 12 giugno al 12 luglio 2024 i soggetti interessati sono tenuti a comunicare all’Agenzia delle entrate l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle che prevedono di sostenere fino al 15 novembre 2024.
Entro dieci giorni dal termine di presentazione delle comunicazioni, quindi entro il 22 luglio, verrà emanato il provvedimento che individua la percentuale di agevolazione effettivamente spettante, si prevede quindi, a fronte di una dotazione finanziaria di 1 milardo e 800 milioni, una rimodulazione delle percentuali spettanti, che potrebbe essere anche importante a fronte di un elevato numero di domande.
Dal giorno successivo, sarà possibile fruire del credito d’imposta per la quota corrispondente agli investimenti già realizzati alla data di invio della comunicazione e per i quali è stata rilasciata la certificazione richiesta e sono state ricevute le relative fatture elettroniche. Dal 31 luglio invece, ed entro il 17 gennaio 2025, per poter utilizzare il credito d’imposta per investimenti non ancora realizzati alla data di presentazione della comunicazione, oppure realizzati ma per i quali alla stessa data non siano state ricevute le relative fatture elettroniche o non sia stata rilasciata la certificazione richiesta, il beneficiario è tenuto a presentare una o più comunicazioni integrative utilizzando il medesimo modello di comunicazione. L’ultima comunicazione integrativa sostituirà tutte quelle precedentemente inviate. L’effettivo sostenimento delle spese ammissibili dev’essere certificato da un revisore legale dei conti o da una società abilitata.
Un’opportunità
L’agevolazione punta a creare condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi per lo sviluppo delle aziende già operanti in tali aree e per stimolare l’insediamento di nuove. La Zes Unica è stata concepita per dare una risposta operativa alla crisi economica e per avviare un intervento che tende a supportare il Mezzogiorno con investimenti produttivi che, secondo alcune analisi, potranno generare circa 70mila nuovi posti di lavoro. La misura porterà alla creazione della più ampia zona a tassazione agevolata d’Europa, invece delle piccole otto Zone economiche speciali già esistenti. Un’idea sicuramente ambiziosa. Questa scelta nei programmi dovrebbe consentire importanti passi in avanti rivolti alle imprese sulle semplificazioni nelle autorizzazioni e nell’uso delle risorse della fiscalità. Potrà essere importante cogliere le potenzialità di uno strumento come questo perché dà la possibilità al Mezzogiorno di attrarre nuovi investimenti e di svilupparsi attraverso la produzione e la creazione di posti di lavoro.
Approfondimenti sulla misura a cura di Sef Consulting
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