Sono appena partite le gare d’appalto per il restauro e la valorizzazione di 293 beni del Fondo per gli edifici di culto. C’è tempo fino al 20 gennaio per partecipare.
di Edmondo Giroud
L’attività sismica in Italia ha sempre messo a repentaglio, oltre alle vite umane, i siti culturali e di culto, specialmente al Centro e al Sud del Paese. Stiamo parlando di edifici antichi che non hanno mai beneficiato delle necessarie cure e ristrutturazioni ma che racchiudono allo stesso tempo un patrimonio artistico inestimabile. Da questa esigenza nasce l’iniziativa promossa dal ministero dell’Interno e dalla Direzione generale sicurezza del patrimonio culturale volta a salvaguardare le opere architettoniche e le loro ricchezze.
L’investimento complessivo di questa misura ammonta a ben 800 milioni di euro e si articola su tre direttive principali: mettere in sicurezza i luoghi di culto prevenendo i danni da terremoto, restaurare il patrimonio del Fec, Fondo per gli edifici di culto, e realizzare depositi in cui collocare le opere d’arte coinvolte negli eventi sismici. L’iniziativa prevede anche la creazione del Centro funzionale nazionale per la tutela dei beni culturali dai rischi umani e naturali (Cefurisc) che contemplerà un uso sinergico delle tecnologie di monitoraggio, sorveglianza e gestione dei siti culturali.
Gli obiettivi principali
L’investimento riguarda tutto il territorio nazionale, privilegiando le Regioni del Centro Italia già colpite da eventi sismici importanti, e avrà il compito di realizzare una vasta azione di rilevazione e valutazione tramite l’impiego di sistemi informativi con l’obiettivo di ridurre il rischio sul patrimonio culturale e architettonico, e specificatamente sui luoghi di culto, sulle torri e i campanili. La volontà generale è quella di non perdere edifici storici e prevenire ulteriori spese di recupero.
L’intento, oltre alla funzione di restauro e salvaguardia, è quello di restituire alle popolazioni luoghi e monumenti particolarmente rappresentativi dell’identità locale grazie a dinamiche di coinvolgimento della popolazione giovanile e azioni di sensibilizzazione sui temi legati alla tutela ambientale e al patrimonio culturale. Tra gli obiettivi derivanti c’è inoltre l’innesco di processi di rilancio dell’economia locale, l’aumento dell’occupazione giovanile e la crescita delle competenze per la gestione e la manutenzione dei beni artistici. Le azioni di recupero e salvaguardia saranno infine in grado di generare un incremento dell’attrattività dei territori per un turismo culturale di qualità.
L’investimento prevede anche la creazione di una piattaforma per garantire la sicurezza dei siti e dei luoghi culturali italiani attraverso l’istituzione di un Centro funzionale nazionale in grado di ridurre e mitigare i rischi connessi a eventi avversi di origine antropica o naturale, supportando e indirizzando le necessarie azioni di prevenzione, previsione e gestione delle emergenze. L’ultimo obiettivo della misura è infine quello di garantire la sicurezza dei beni culturali attraverso la creazione di depositi e rifugi speciali per gestire al meglio le emergenze causate da calamità naturali.
Dotazioni e tempistiche
Le risorse a disposizione prevedono quattro linee d’azione per un ammontare complessivo di 800 milioni di euro. La prima azione, di 240 milioni di euro, è volta alla realizzazione di interventi di adeguamento sismico dei luoghi di culto, torri e campanili. Altri 250 milioni sono destinati a interventi di restauro del patrimonio del Fondo edifici di culto (Fec), mentre 10 milioni serviranno a realizzare una piattaforma per garantire la sicurezza dei siti e dei luoghi culturali italiani attraverso l’istituzione di un centro funzionale Cefurisc. Infine, per la creazione di siti per il ricovero di opere d’arte saranno investiti 300 milioni di euro con la realizzazione di cinque depositi speciali per gestire al meglio le emergenze causate da calamità naturali.
Attualmente il ministero dell’Interno ha disposto la pubblicazione di due procedure di gara per Accordi Quadro del valore di 257 milioni di euro, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU, per valorizzare 293 siti ed edifici religiosi appartenenti al Fondo degli edifici di culto. Gli interventi riguardano importanti chiese dislocate su tutto il territorio nazionale come, per esempio, la Basilica di S. Domenico a Bologna, il Chiostro maiolicato di S. Chiara a Napoli o, ancora, la Basilica di S. Maria Novella a Firenze.
Le due procedure di gara sono state suddivise in nove lotti geografici e ogni lotto è stato risuddiviso in quattro sublotti relativi alle diverse prestazioni necessarie alla realizzazione delle opere. La scadenza della procedura è fissata per il 20 gennaio.
In qualità di centrale di committenza, Invitalia fornisce il supporto tecnico operativo. Tutti i dettagli delle due gare d’appalto sono disponibili su InGaTe – Invitalia Gare Telematiche.