Dalla transizione 4.0 a quella 5.0: dall’innovazione tecnologica e digitale all’ottimizzazione energetica sino al benessere dei lavoratori
Nel settembre 2016, il Ministero dello Sviluppo Economico ha lanciato il “Piano Nazionale Industria 4.0”, successivamente rinominato Impresa 4.0, seguito dal Piano Transizione 4.0. Questi piani hanno incentivato l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, offrendo agli imprenditori la possibilità di usufruire di crediti d’imposta anche in assenza di utili.
Tali azioni hanno aumentato la consapevolezza dell’importanza dell’innovazione e della digitalizzazione per la competitività aziendale a lungo termine, soprattutto considerando la perdita di produttività e l’obsolescenza delle attrezzature che le imprese stavano vivendo fino a un decennio fa.
Il Piano Transizione 4.0 ha fornito agevolazioni per supportare le imprese nelle varie fasi degli investimenti, mentre il successivo Piano Transizione 5.0 si è concentrato sull’aumento della competitività nel medio-lungo termine, includendo ottimizzazione energetica, formazione del personale e benessere dei lavoratori.
Il nuovo piano
Il Piano Transizione 5.0 eredita dall’esperienza del Piano 4.0 l’importanza della transizione digitale per il progresso economico, riconoscendo che, anche la transizione ecologica, è ormai essenziale per il successo aziendale. Questo nuovo approccio, non solo promuove l’adozione di tecnologie digitali avanzate, ma anche il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su energie rinnovabili. L’obiettivo del Piano è quello di ottenere un risparmio energetico di 0,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio nel biennio 2024-2026. Questa sinergia tra transizione digitale ed ecologica mira, da un lato alla crescita economica e, dall’altro, anche a preservare l’ambiente per le generazioni future, rappresentando un’evoluzione cruciale verso un nuovo assetto in cui la sostenibilità è parte imprescindibile della crescita economica.
Verso l’inclusività
I progetti verranno valutati in base alla presenza di elementi di innovazione, di impatto complessivo, di scalabilità e replicabilità, oltre che rispetto alla dimensione comunitaria delle soluzioni proposte. Saranno inoltre valutati positivamente l’orientamento all’impatto con esplicitazione delle metriche per la misurazione e la sostenibilità economico-finanziaria nel medio lungo periodo. Anche la dimensione tecnologica strategica del progetto e la composizione del team saranno elementi prioritari di valutazione, riconoscendo maggior valore a progettualità promosse da un team composto prevalentemente da giovani under 35 e da donne. I progetti dovranno in ogni caso contribuire alla transizione verso modelli inclusivi, capaci di tenere in considerazione i bisogni delle comunità e di contrastare la crescita delle disuguaglianze. All’interno di queste progettualità la dimensione digitale dovrà inoltre assumere una rilevanza strategica e non residuale, essendo oggi l’approccio al digitale imprescindibile per attivare le comunità, aumentare il coinvolgimento e il protagonismo delle persone.
La tecnologia e la digitalizzazione
Gli investimenti previsti coinvolgono il sistema aziendale di gestione della produzione e la rete di fornitura con l’obiettivo di ridurre complessivamente i consumi energetici della struttura produttiva non meno del 3% o, in alternativa, dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non meno del 5%. Pur ancora in fase di decreto attuativo, il Credito d’imposta 5.0, prima operazione del Piano Transizione 5.0, prevede una modulazione in base all’entità degli investimenti e include tra i beni agevolabili software, sistemi e piattaforme per il monitoraggio continuo dei consumi, meccanismi di efficienza energetica e beni finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo, con particolare attenzione all’energia solare. Inoltre, sottolinea il ruolo della formazione come investimento nel capitale umano e come riconoscimento fondamentale della sua importanza.
Un cambio di dirzione
Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un cambio di direzione epocale introducendo nuove istanze fondamentali oltre a quelle previste dal Piano Transizione 4.0, orientate alla promozione di un’economia più durevole e resiliente, sia per il tessuto imprenditoriale che per l’ambiente. Questo Piano è il fulcro della quinta rivoluzione industriale, condizione necessaria per un percorso che pone sempre più come indispensabile un paradigma di sostenibilità completamente allineato alle esigenze più urgenti del pianeta.