I progetti devono possedere i seguenti requisiti:
– il piano triennale di manutenzione e conservazione deve riguardare sistemi di beni appartenenti e/o dati in comodato al medesimo ente e dal medesimo gestiti o la cui gestione sia in capo ad un solo ente. Per sistemi di beni si intende da un minimo di 3 a un massimo di 5 beni immobili. Qualora sia stata attuata una selezione di beni, è opportuno anche segnalare quali criteri siano stati a tal fine adottati. I beni immobili contemplati possono ricomprendere anche le pertinenze e i beni conservati al proprio interno; in tal caso contenitore e contenuto verranno computati come un unico bene;
– i beni oggetto del piano di manutenzione devono essere aperti alla fruizione pubblica o comunque la stessa deve essere prevista a partire dal 2023;
– i beni devono essere ubicati nel territorio piemontese e ligure;
– il progetto deve concernere esclusivamente la manutenzione di opere tutelate ai sensi del Decreto Legislativo 22/01/2004 n. 42 e s.m.i. (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio);
– l’Ente dovrà garantire, in proprio o attraverso il reperimento di ulteriori contributi, la copertura finanziaria del progetto per la parte eccedente lo stanziamento della Compagnia.