Sulla base degli esiti della ricognizione dei danni e delle risorse disponibili, sono ristorabili le seguenti voci di spesa purché indicate in domanda:
- ripristino strutturale e funzionale dell’immobile danneggiato (elementi strutturali, finiture interne ed esterne, serramenti interni ed esterni, impianti);
- ripristino delle relative pertinenze danneggiate;
- ripristino di aree e fondi danneggiati, esterni al fabbricato, funzionali alla rimozione delle condizioni che ne impediscono l’accesso o la fruibilità;
- ripristino o sostituzione di macchinari e attrezzature danneggiati o distrutti;
- ripristino o sostituzione di impianti relativi al ciclo produttivo danneggiati o distrutti;
- acquisto di scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti danneggiati o distrutti e non più utilizzabili;
- ripristino o sostituzione di arredi dei locali ristoro e relativi elettrodomestici;
- ripristino o sostituzione beni mobili registrati (veicoli, natanti, velivoli).
La misura è destinata alle imprese (non agricole) e ai professionisti aventi sede legale e/o operativa attiva nel territorio dei Comuni colpiti dagli eventi calamitosi individuati con decreto dell'Assessore regionale delegato alla protezione civile n. 736 del 22 agosto 2023 (vedasi decreto pubblicato a lato). I soggetti devono possedere l'immobile/unità immobiliare danneggiato, sede dell’attività economica ivi localizzata, a titolo di proprietà o di altro diritto reale di godimento (es. usufrutto) o a titolo di diritto personale di godimento (es. affitto, comodato).
Il contributo è concesso in misura pari al 20% della spesa ammissibile, fino a un massimo di € 100.000, oltre al rimborso fino ad un massimo di € 500 del costo della perizia asseverata richiesta in rendicontazione per i contributi pari o superiori ad € 10.000.