Alle agevolazioni possono accedere le PMI (singole o associate), classificate come imprese agricole, ittiche o agromeccaniche, con sede operativa nel territorio nazionale, che risultano attive da almeno due anni alla data di presentazione della domanda e, che effettuano investimenti in innovazione tecnologica di importo non inferiore a 70.000 euro (cifra che scende a 10.000 per il settore della pesca) e
non superiore a 500.000 euro.
Per sostenere gli investimenti tecnologici è concesso un contributo a fondo perduto, erogato in forma diversa in base alla natura dell’impresa.
Per le PMI agricole o della pesca la percentuale massima del contributo è determinata come segue:
- fino al 75% delle spese sostenute, per investimenti fino a 100.000 euro;
- fino al 65% delle spese sostenute, per investimenti oltre i 100.000 euro e fino a 200.000 euro;
- fino al 55% per investimenti, oltre i 200.000 e fino a 300.000 euro;
- fino al 45% per investimenti, compresi tra 300.001 e 500.000 euro.
Quando il beneficiario è una PMI Agromeccanica, ovvero una PMI Agricola, che svolge un’attività agricola, che non rientra nell’ambito di applicazione degli articoli 14 e 17 dell’Aber, i massimali salgono al:
- 100% per investimenti, fino a 100.000 euro;
- 90% per investimenti, oltre i 100.000 euro e fino a 200.000 euro;
- 80% per investimenti, oltre i 200.000 e fino a 300.000 euro;
- 70% per investimenti, compresi tra 300.001 e 500.000 euro.
Oltre al contributo a fondo perduto, le imprese possono accedere alla garanzia dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (“Ismea”).
È inoltre possibile accedere a contributi diretti all’abbattimento del costo delle commissioni di garanzia, applicando i massimali di aiuto previsti dalla normativa europea di riferimento, vale a dire:
- un’intensità massima di aiuto pari al 65% dei costi ammissibili, elevabile all’80%, per investimenti da parte di giovani agricoltori, nel caso di PMI Agricole, operanti nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli ovvero nel settore della trasformazione o della commercializzazione di prodotti agricoli;
- un’intensità massima di aiuto pari al 50% dei costi ammissibili per le PMI della Pesca, operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura, ovvero nel settore della trasformazione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.
In nessun caso la copertura fornita dal contributo a fondo perduto, nonché la garanzia del finanziamento bancario, può superare il 95% del costo ammissibile.